Il Fatto Quotidiano

Grillo imbarazza il M5S: “Coglioni e non stupratori”

Il Garante 5Stelle: “Non è un violentato­re, la ragazza ha denunciato dopo otto giorni”. Pd e Iv: “Maschilist­a, si vergogni”

- » Luca De Carolis e Marco Grasso

L’artista, che è anche e soprattutt­o il Garante di un Movimento, ha letto i giornali che raccontava­no di un processo in arrivo per il figlio. Ha appreso della moglie intercetta­ta. E il dolore di padre, di cui da anni parla ai suoi 5Stelle, è tracimato in rabbia: “Non ci voleva pure questa, è terribile”, sussurrano grillini di rango quando all’ora di pranzo Beppe Grillo diffonde un video su suoi social, un minuto e 39 secondi in difesa del figlio Ciro, indagato per violenza sessuale di gruppo.

UN FLUSSODI coscienza, filmato senza preavverti­re nessuno del M5S: “Dipingono mio figlio come uno stupratore seriale assieme ad altri tre ragazzi”. dice dei giornalist­i. Pochi attimi e il tono si scalda: “Se sono stupratori seriali perché non li avete arrestati subito? – prosegue rivolto ai pm –. Perché vi siete resi conto che non è vero niente... Una persona che viene stuprata la mattina, e il pomeriggio va in kitesurf, e poi dopo otto giorni fa la denuncia vi è sembrato strano: be’, è strano”. Il fondatore del M5S batte le mani sul tavolo: “C’è il video, si vede che c’è la consenzial­ità, che c’è il gruppo che ride, quattro ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo e che saltellano con il pisello di fuori perché sono coglioni e non stupratori”. Immagini di cui Grillo parla a tutti da molti mesi, raccontano a margine dal M5S, convinto che scagionino il figlio. “Sono due anni – conclude con voce deformata – sono stufo, se dovete arrestare mio figlio perché non ha fatto niente arrestate anche me”. Fine. E inizio di un pomeriggio terribile per i 5Stelle. “Ha detto cose pesantissi­me”, si macera subito un grillino di governo. Ma Alessandro Di Battista ha già scritto su Facebook: “Coraggio Beppe, sei un papà e ti capisco, spero che si possa chiarire tutto e alla svelta”. A chi lo chiama, Di Battista spiega: “Al di là delle diversità di vedute Beppe mi è caro, volevo manifestar­gli vicinanza”. Si fa sentire anche Paola Taverna (“Da mamma gli sono vicina, no a speculazio­ni”), mentre il reggente Vito Crimi misura le sillabe: “Siamo vicini a Beppe, la magistratu­ra accerterà la verità”. Ma c’è chi prende proprio le distanze, come la vicepresid­ente della Camera Maria Edera Spadoni: “Mi dispiace per Beppe, ma ogni donna ha diritto di denunciare quando se la sente di farlo”. E la deputata Federica Daga è ancora più esplicita: “Ho avuto una relazione con una persona violenta e ci ho messo sei mesi per denunciare”. La renziana Maria Elena Boschi affonda il colpo: “Le parole di Grillo sono piene di maschilism­o, vergogna”. Piovono critiche anche dal Pd. E Giuseppe Conte? Nel pomeriggio pubblica un post contro la Superleagu­e, il campionato dei più ricchi club europei. Ma su Grillo tace. È una rogna anche per lui quel video, in questa complicata fase di rifondazio­ne. Anche perché Grillo è il Garante, ma d’ora in poi per lui sedersi a tavoli politici sarà quasi impossibil­e. Non è una buona notizia neppure per l’ex premier.

LA REPLICA I GENITORI DELLA DONNA “RIDICOLIZZ­A IL NOSTRO DOLORE”

LA PROCURA di Tempio Pausania nei giorni scorsi ha sentito i quattro ragazzi, su richiesta dei loro difensori, ma sembra orientata verso la richiesta di rinvio a giudizio. I fatti risalgono all’estate del 2019. Ciro Grillo e i tre amici – Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria – sono in Sardegna per festeggiar­e la fine della maturità. Incontrano le due coetanee al Billionair­e, il 15 luglio, e la serata finisce a casa Grillo, nel residence Pevero di Porto Cervo. Su cosa succeda a questo punto esistono due versioni alternativ­e. Quella della ragazza, che denuncia i fatti al suo ritorno a Milano, racconta di una violenza brutale, accompagna­ta da tanto alcol ( sarebbe stata “presa per i capelli” e indotta a bere mezza bottiglia di vodka”). Il primo stupro nascerebbe dopo un tentativo di rifiuto a Corsiglia. Subito dopo si sarebbero aggiunti gli amici, che si sarebbero alternati in “cinque o sei rapporti”. La versione degli indagati è invece che si è trattato di un rapporto consenzien­te. Esistono due video – girati dai quattro amici – che vengono interpreta­ti in modo opposto dalle due parti. Al solo Grillo viene contestata un’altra violenza, per una foto che lo ritrae in una posa oscena accanto alla seconda ragazza, addormenta­ta sul divano.

Sul caso è intervenut­a ieri anche la famiglia della vittima, attraverso l’avvocato Giulia Bongiorno: “Siamo distrutti. Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante. Sminuire e ridicolizz­are il dolore, la disperazio­ne e l’angoscia della vittima e dei suoi cari sono strategie misere e già viste”.

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