Grillo imbarazza il M5S: “Coglioni e non stupratori”
Il Garante 5Stelle: “Non è un violentatore, la ragazza ha denunciato dopo otto giorni”. Pd e Iv: “Maschilista, si vergogni”
L’artista, che è anche e soprattutto il Garante di un Movimento, ha letto i giornali che raccontavano di un processo in arrivo per il figlio. Ha appreso della moglie intercettata. E il dolore di padre, di cui da anni parla ai suoi 5Stelle, è tracimato in rabbia: “Non ci voleva pure questa, è terribile”, sussurrano grillini di rango quando all’ora di pranzo Beppe Grillo diffonde un video su suoi social, un minuto e 39 secondi in difesa del figlio Ciro, indagato per violenza sessuale di gruppo.
UN FLUSSODI coscienza, filmato senza preavvertire nessuno del M5S: “Dipingono mio figlio come uno stupratore seriale assieme ad altri tre ragazzi”. dice dei giornalisti. Pochi attimi e il tono si scalda: “Se sono stupratori seriali perché non li avete arrestati subito? – prosegue rivolto ai pm –. Perché vi siete resi conto che non è vero niente... Una persona che viene stuprata la mattina, e il pomeriggio va in kitesurf, e poi dopo otto giorni fa la denuncia vi è sembrato strano: be’, è strano”. Il fondatore del M5S batte le mani sul tavolo: “C’è il video, si vede che c’è la consenzialità, che c’è il gruppo che ride, quattro ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo e che saltellano con il pisello di fuori perché sono coglioni e non stupratori”. Immagini di cui Grillo parla a tutti da molti mesi, raccontano a margine dal M5S, convinto che scagionino il figlio. “Sono due anni – conclude con voce deformata – sono stufo, se dovete arrestare mio figlio perché non ha fatto niente arrestate anche me”. Fine. E inizio di un pomeriggio terribile per i 5Stelle. “Ha detto cose pesantissime”, si macera subito un grillino di governo. Ma Alessandro Di Battista ha già scritto su Facebook: “Coraggio Beppe, sei un papà e ti capisco, spero che si possa chiarire tutto e alla svelta”. A chi lo chiama, Di Battista spiega: “Al di là delle diversità di vedute Beppe mi è caro, volevo manifestargli vicinanza”. Si fa sentire anche Paola Taverna (“Da mamma gli sono vicina, no a speculazioni”), mentre il reggente Vito Crimi misura le sillabe: “Siamo vicini a Beppe, la magistratura accerterà la verità”. Ma c’è chi prende proprio le distanze, come la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni: “Mi dispiace per Beppe, ma ogni donna ha diritto di denunciare quando se la sente di farlo”. E la deputata Federica Daga è ancora più esplicita: “Ho avuto una relazione con una persona violenta e ci ho messo sei mesi per denunciare”. La renziana Maria Elena Boschi affonda il colpo: “Le parole di Grillo sono piene di maschilismo, vergogna”. Piovono critiche anche dal Pd. E Giuseppe Conte? Nel pomeriggio pubblica un post contro la Superleague, il campionato dei più ricchi club europei. Ma su Grillo tace. È una rogna anche per lui quel video, in questa complicata fase di rifondazione. Anche perché Grillo è il Garante, ma d’ora in poi per lui sedersi a tavoli politici sarà quasi impossibile. Non è una buona notizia neppure per l’ex premier.
LA REPLICA I GENITORI DELLA DONNA “RIDICOLIZZA IL NOSTRO DOLORE”
LA PROCURA di Tempio Pausania nei giorni scorsi ha sentito i quattro ragazzi, su richiesta dei loro difensori, ma sembra orientata verso la richiesta di rinvio a giudizio. I fatti risalgono all’estate del 2019. Ciro Grillo e i tre amici – Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria – sono in Sardegna per festeggiare la fine della maturità. Incontrano le due coetanee al Billionaire, il 15 luglio, e la serata finisce a casa Grillo, nel residence Pevero di Porto Cervo. Su cosa succeda a questo punto esistono due versioni alternative. Quella della ragazza, che denuncia i fatti al suo ritorno a Milano, racconta di una violenza brutale, accompagnata da tanto alcol ( sarebbe stata “presa per i capelli” e indotta a bere mezza bottiglia di vodka”). Il primo stupro nascerebbe dopo un tentativo di rifiuto a Corsiglia. Subito dopo si sarebbero aggiunti gli amici, che si sarebbero alternati in “cinque o sei rapporti”. La versione degli indagati è invece che si è trattato di un rapporto consenziente. Esistono due video – girati dai quattro amici – che vengono interpretati in modo opposto dalle due parti. Al solo Grillo viene contestata un’altra violenza, per una foto che lo ritrae in una posa oscena accanto alla seconda ragazza, addormentata sul divano.
Sul caso è intervenuta ieri anche la famiglia della vittima, attraverso l’avvocato Giulia Bongiorno: “Siamo distrutti. Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante. Sminuire e ridicolizzare il dolore, la disperazione e l’angoscia della vittima e dei suoi cari sono strategie misere e già viste”.