Il Fatto Quotidiano

Vivendi vince il 1° round contro Mediaset in tribunale: ora Berlusconi dovrà far pace

- MA. PA.

Com’è noto, Silvio Berlusconi ha un rapporto controvers­o col Tribunale di Milano: ieri è stata una delle volte in cui gli è andata male, avendo perso di fatto le cause intentate contro si soci/nemici di Vivendi. Il Biscione chiedeva 3 miliardi per il mancato acquisto nel 2016 della malandata Premium – cui i francesi si erano impegnati – e risarcimen­ti per la scalata di Vivendi alla stessa Mediaset (dal 3 al 29% delle quote) ritenuta da Cologno Monzese illegittim­a sia per la legge Gasparri sia per il contratto tra le due parti (sempre quello di Premium). I giudici hanno ritenuto legittima la scalata, ricordato che la legge Gasparri è stata smontata, quanto all’incrocio tv-tlc (Vivendi è primo azionista di Tim), da una sentenza della Corte di Giustizia Ue del settembre 2020 e condannato infine i francesi per il mancato acquisto della pay-tv del Biscione a 1,7 milioni di risarcimen­to, una cifra sicurament­e inferiore al costo di avvocati e perizie per questa causa. Insomma, il finanziere bretone Vincent Bolloré per ora ha sconfitto il suo ex amico Berlusconi in tribunale e questo avrà effetti a catena su una vicenda complicati­ssima. La gran parte dei diritti di voto di Vivendi in Mediaset, infatti, è sospesa fino a giugno: il fattaccio successe nel 2017, dopo una delibera dell’agcom basata appunto sulla legge Gasparri, di fatto annullata dalla già citata sentenza di settembre della Corte Ue seguita al ricorso dei francesi; a quel punto era arrivato, al solito, un “emendament­o salva-mediaset”, che – senza entrare nei dettagli – ha congelato la situazione fino a giugno, quando l’agcom dovrà decidere se Vivendi può o non può essere azionista con pieni diritti del Biscione (e non si vede, a questo punto, come possa decidere di bloccare i francesi e con che scusa). Ricapitola­ndo, fra un paio di mesi Bolloré potrà far valere il suo 30% in Mediaset bloccando ancor più di quanto non abbia fatto finora (ad eempio seppellend­o in tribunale il progetto “Media for Europe”) i piani della società italiana e questo mentre gioca da protagonis­ta col governo la partita della rete unica come primo socio di Tim. Silvio Berlusconi sa da tempo che l’unica via d’uscita a questa situazione è trovare un accordo coi francesi che preveda, in un certo lasso di tempo, il passaggio del controllo a Bolloré: questa causa era l’ultimo tentativo di resistere all’inevitabil­e, adesso avrà molte meno armi da far valere anche nella trattativa sul prezzo, l’unica possibile.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy