HANNO INFETTATO PURE POPPER
potrebbe spiegarci alcuni non banali fenomeni politico-comunicativi del nostro tempo. “Il nostro scopo, in quanto scienziati, è scoprire la verità circa il problema in esame; e dobbiamo considerare le teorie come seri tentativi per trovare la verità. Se non sono vere, possono rappresentare, evidentemente, importanti mezzi per il conseguimento della verità”. E ancora: “Lo storicismo confonde interpretazioni e teorie. Questo è uno dei suoi errori principali”. Sono proprio queste definizioni che oggi ci appaiono sfocate con una realtà che sembra, a volte, non interpretata ma teorizzata o, peggio, strumentalizzata. Il Covid è stato caratterizzato da un rapporto conflittuale tra una destra pro-aperture e una sinistra pro–chiusure, nelle cui soluzioni i due schieramenti hanno trovato non un’interpretazione scientifica, ma uno scopo identitario.
IL GRANDE POPPER
SCIENZA LA DEMONIZZAZIONE DELLE TEORIE “AVVERSE”
È UN DANNO
L’interpretazione opportunistica ha generato teorie che hanno di gran lunga superato la teoria scientifica. Quasi mai si è fatto riferimento a dati decisamente falsi, ma spesso sono stati riferiti in parte o dimenticati, lasciando prevalere la convenienza. Peraltro, quale negazione del metodo di indagine, anziché apprezzare i “seri tentativi per trovare la verità”, tutti coloro che hanno tentato di mettere in evidenza l’altra parte di verità o teoria non “opportunamente” evidenziata, sono stati silenziati. Oggi, ad esempio, in concomitanza con la ribollente stanchezza degli italiani, la necessità economico-politica di consentire alcune manifestazioni sportive e culturali e di riaprire (con cautela) alcuni esercizi commerciali, spunta dal cappello il concetto che all’aria aperta il pericolo del contagio è dimezzato rispetto al chiuso. Si fa riferimento a uno studio irlandese Outdoorcovid-19transmission is negligible per supportare le nuove posizioni, ricorrendo per l’ennesima volta all’uso utilitaristico della scienza. Il lavoro irlandese, seppur interessante, non è una novità. Perché non se n’è tenuto conto anche prima? Perché chi l’ha citato è stato addirittura additato con quel pessimo termine di “negazionista”? Forse ricordare le parole di Popper ci avrebbe aiutati.
direttore microbiologia clinica e virologia del “Sacco” di Milano