Ristori “Per errore mi hanno regalato l’assegno: l’ho dato in beneficenza”
LO DICOALFATTO
GENTILE REDAZIONE, vi racconto questa mia personale esperienza “a proposito dei ristori”. Sono un ingegnere in pensione che svolge ancora la libera professione come consulente. Il mese scorso la mia commercialista mi avverte che, avendo nel 2020 un fatturato diminuito di circa il 35 per cento rispetto al 2019, avrei diritto a un “ristoro” di mille euro. Ma come? Percepisco una pensione annua di 63 mila euro (lordi)! Non ritengo di aver diritto ad alcun ristoro! Questa la mia risposta.
Comunque do disposizione alla mia commercialista di fare richiesta. Incredibilmente lo scorso 12 aprile ho ricevuto sul mio conto corrente la cifra di mille euro dall’agenzia delle entrate, cifra che ho donato il giorno stesso a una onlus legata all’ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
La mia vicenda, come altre simili, sta a dimostrare come i cosiddetti “ristori”, o “sostegni”, come piace chiamarli ora, vengano assegnati con criteri a dir poco originali. Era così difficile, dopo la vergogna dei parlamentari beneficiati l’anno scorso, basare l’assegnazione non solo sulla diminuzione del fatturato, ma anche sul reddito totale del percipiente? L’attuale ammucchiata di governo prosegue con gli stessi errori di quello precedente, senza soluzione di continuità (e senza la scusa della fretta), altro che cambio di passo! Già, ma questo è il governo dei migliori...