Chi vuole il Mattarellum ha la memoria corta
Uno dei nodi cruciali che il governo Draghi ha il compito di sciogliere è quello relativo alla riforma della legge elettorale. E mentre il MSS sembra preferire un sistema proporzionale, Letta ripropone (lo ha fatto poche settimane fa da Fazio) il Mattarellum, perché “ha funzionato bene e permetteva ai cittadini di scegliere”; e perché offre “la possibilità di confrontarsi tra due coalizioni”. Se Letta abbia intenzione di riaprire in questo modo la strada ad un governo con i 5 stelle, arginando la coalizione di centrodestra, è prematuro escluderlo o darlo per certo al momento; ma la sua analisi sui meriti del Mattarellum dal punto di vista storico e politico è completamente errata. Quanto alla possibilità di scegliere che esso offriva ai cittadini, ricordiamo sommessamente che la legislatura terminò con un governo D’alema sostenuto da Cossiga, Cossutta, Buttiglione e Scognamiglio, che ovviamente nessun elettore aveva voluto; e quanto alla sua efficacia, ci restituì soltanto governi privi di stabilità e soggetti ai ricatti dei piccoli partiti che tenevano in piedi la maggioranza. Inoltre, a proposito delle intenzioni dei legislatori del Mattarellum, è il caso di ricordare quello che disse Montanelli poco prima che si tenessero le elezioni del ‘94: “hanno fatto, o creduto di fare, gli interessi del proprio partito. Hanno fatto la legge prima che venisse il diluvio universale di Tangentopoli, convinti che, siccome loro erano il partito di maggioranza relativa, spazzavano via l’italia; poi è venuta Tangentopoli, e ora piangono”. Viene da piangere anche a noi al pensiero che i nostri politici non hanno mai nulla da imparare dalla Storia.