“Che bontà i granchi dopo aver seminato i cronisti... Ci vorrebbe la dittatura illuminata”
Si parlò della democrazia, e dissi quel che pensano tutti, ossia che in un certo senso oggigiorno sia piuttosto un ostacolo. “Se i governi avessero le mani slegate, se fossero solidi e potessero agire più liberamente, svincolati dai mille scrupoli demagogici che li attanagliano, e non dovessero passare il tempo a blandire i propri nazionalisti, saremmo molto più avanti. Quel che ci vorrebbe oggi in Europa è una dittatura illuminata”... Tornammo in albergo a piedi, scegliendo di perderci per goderci ancora un poco la città di notte e prendere una boccata d’aria...
Ovviamente mi alzai alquanto tardi. Ad attendermi, il corrispondente del New York Herald. Si metteva male… La conferenza a porte chiuse del giorno prima aveva creato diversi malumori... regnava un’atmosfera di grande suscettibilità... L’edizione parigina dell’he ra l d riportava sotto gran titoloni una descrizione assai comica e appassionante delle scene che si erano svolte davanti alla Carnegie-house, parlava di assembramenti di giornalisti, proteste, scontri durante i controlli e persino di tafferugli con la polizia... Sfortunatamente l’organizzazione aveva promesso, a mia insaputa, che dalle sette in poi sarei stato a disposizione dei giornalisti… quando invece io, ignaro di tutto, mi ero visto costretto a
squagliarmela prima delle sette per non tardare al ricevimento. Nel tentativo di sistemare almeno un po’ la situazione, accordai all’ uomo dell’ Herald un’ intervista, sempre funestata dalla mia raucedine, ma di ostentata familiarità: mi dilungai sul rapporto tra Germania e Russia, su Poe, Whitman e O’neill, di modo che avesse materiale da dare in pasto al telegrafo...
Dopo essere andati a zonzo per un po’, ci fermammo a mangiare da Prunier. Il pranzo da Prunier è d’obbligo; è il locale del momento. A ben vedere, si tratta di un caffè per naiadi e geni delle acque, perfetto per la sirenetta di Andersen: servono solo frutti di mare... Nelle vetrinette fa bella mostra di sé un paese della cuccagna sottomarino con aragoste, ostriche, caviale e pure del pesce. Sui tavolini ciotole piene di splendidi gamberi à
discrétion . Ci si siede a semicerchio su alti sgabelli attorno a un buffet e ci si rimpinza a volontà, sempre esclusivamente di pescato... I granchi con il pane già imburrato sono un ottimo passatempo per ingannare l’attesa della bouillabaisse, un piatto dal sapore molto deciso e tanto abbondante che dopo si assaggia appena un pezzetto di formaggio, giusto per mettere nello stomaco anche un ingrediente non oceanico…