Alitalia, sbloccati gli stipendi ma non i ristori Inchiesta sul crac Sai: il gup decide a giugno
Gli stipendi di aprile sono salvi, ma il dossier Alitalia resta drammatico. Nessun passo in avanti è stato fatto con Bruxelles. Sul futuro della compagnia, che è molto vicina al tracollo definitivo, c’è il duro messaggio dalla Commissione europea che ha detto a Palazzo Chigi che la nuova Ita “deve stare in piedi da sola e mostrare discontinuità col passato”. Le richieste restano le solite: mini-flotta di 45 aerei, personale più che dimezzato, cessione di metà degli slot, divieto per due anni di usare il marchio Alitalia. Così, anche questo mese, l’amminis trazione straordinaria – che dura da aprile 2017 – ha annunciato l’impossibilità di pagare gli stipendi e il governo, nel Cdm di ieri, è di nuovo corso ai ripari autorizzandone il pagamento mentre i dipendenti di Alitalia manifestavano a Roma. L’altra grande questione resta quella dei ristori Covid. I commissari straordinari hanno ribadito di lavorare con il ministero dello Sviluppo economico per sbloccare l’ultima tranche da circa 55 milioni. Ma ieri – secondo fonti vicine al dossier – la Commissione Ue avrebbe ricevuto una richiesta, non ancora formale, da parte di Alitalia per i soli danni subiti a causa del Covid a gennaio, mentre non risultano al momento richieste per febbraio. Da registrare anche il siparietto su Alitalia nel corso della conferenza stampa della vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, per presentare la nuova proposta di legge europea sull’intelligenza artificiale. Interpellata dai giornalisti con una battuta sull’eventualità di consigliare al governo italiano l’uso dell’ai per risolvere il difficile negoziato con l’antitrust Ue per il decollo di Ita, Vestager ha replicato con un’altra battuta: “In molti casi, un approccio concreto e una mentalità politica creativa è ciò di cui si ha bisogno...”.
Intanto ieri si è svolta la seconda udienza preliminare sul crac di Alitalia-sai. La prossima è prevista a giugno, quando è atteso il pronunciamento del gup. La Procura di Civitavecchia ha chiesto il rinvio a giudizio per dieci persone, fra cui l’ex presidente di Etihad, James Reginald Hogan, e i tre manager che si sono succeduti alla guida della compagnia dal 1° gennaio 2015 al 2 maggio 2017: Silvano Cassano, Luca Cordero di Montezemolo e Mark Cramer Ball. Bancarotta fraudolenta aggravata, false comunicazioni sociali e ostacolo alla vigilanza, le ipotesi di reato contestate a vario titolo. Il governo non si è ancora costituito parte civile: c’è tempo fino alla prima udienza dell’eventuale processo.