“Chi protesta si pentirà”: Putin minaccia il mondo
Ai nemici: “Non valicate la linea rossa”, perché è la Russia a tracciarla tenendo conto di “ogni specifico caso”. Al mondo: dire “qualcosa di cattivo sulla Russia è ormai diventato uno sport”. Agli oppositori: quanti organizzano proteste – ma nel gergo del Cremlino si chiamano “provocazioni” –, e minacciano “interessi e sicurezza, si pentiranno delle loro azioni come non si sono mai pentiti prima”. Putin ha pronunciato ieri il suo tradizionale discorso alla nazione, sapendo bene che, insieme ai suoi cittadini, c’era “l’occidente” ad ascoltarlo. Le sanzioni economiche che hanno recentemente colpito la Federazione sono “illegal i”: sono misure che, ha chiosato il presidente, l’ovest adotta per imporre agli altri “la sua volontà con la forza”, ma la risposta agli attacchi sarà “repentina, asimmetrica e severa”. La Russia “non vuole bruciare ponti” verso gli altri Stati: è anzi aperta “ai veri amici”, ma non bisogna mai scambiare “per debolezza le buone intenzioni” di Mosca.
TUTTI GLI UOMINI in sala per uno solo sul palco. Un migliaio di ufficiali, governatori regionali, alte cariche e legislatori hanno ascoltato il capo di Stato, intervenuto dopo una pioggia di sanzioni e misure restrittive inviate nei giorni scorsi da Washington e Unione europea, giunte insieme a una cascata di appelli e critiche per la prigionia e lo stato di salute dell’oppositore Aleksej Navalny. Il presidente ha discusso di armamenti strategici, ma anche di green : “Se fate profitti dalla natura, dopo ripulite” per rispondere alla sfida del cambiamento climatico. Con la promessa che nei prossimi 30 anni la Russia avrà meno emissioni di gas dell’intera Unione europea, ha assicurato che non si ripeteranno altre catastrofi ambientali come quella avvenuta per la pessima gestione del giacimento minerario di Norilsk. Verrà inoltre istituita una Giornata dedicata a quanti lavorano in pronto soccorso in tempi di emergenza sanitaria.
MENTRE IL PRESIDENTE parlava di aiuti alle famiglie, importanza del vaccino e conseguenze della pandemia Covid-19 con il tricolore alle spalle, i primi 50 arresti di quelli che diventeranno almeno 400 in tutto il Paese sono stati compiuti nella Capitale. A Mosca, dove sono state fermate alle prime ore del mattino di ieri la portavoce del blogger Kira Yarmush, e l’alleata Lybov Sobol, è stata bloccata dalla polizia la centralissima strada Tverskaya e il sito indicato dal Fondo anti-corruzione di Navalny per il raduno della protesta: la piazza del Maneggio. Blindata da un cordone di divise an-