Il Fatto Quotidiano

Il mistero del conte Ugolino per un finale solo “dantesco”

In occasione dei 700 anni della “Divina Commedia” esce il nuovo libro di Luca Sommi: un viaggio inedito e sorprenden­te dentro la poetica di Dante

-

Pubblichia­mo un estratto di “Il cammin di nostra vita – Viaggio nella Divina Commedia”: a settecento anni dalla stesura del capolavoro dantesco, Luca Sommi ci accompagna dentro le sue pagine, in un percorso sorprenden­te. Da oggi in libreria. s’appressava / che ’ l cibo ne solea esser addotto, / e per suo sogno ciascun dubitava; / e io senti’ chiavar l’uscio di sotto / a l’orribile torre (traduciamo: erano già tutti svegli, si avvicinava l’ora in cui di solito veniva portato da mangiare, e tutti ne dubitavano, visto il sogno; e io sentii la porta di sotto della torre che veniva inchiodata col martello). I congiunti si guardano senza proferire parola, l’incubo si sta avverando: li stanno “seppellend­o” vivi. Dopo un giorno di silenzio, Ugolino si morde le mani tanto è affranto da questa situazione, ma i suoi ragazzi pensano che lo faccia per fame e gli offrono in pasto le loro misere carni: “Padre, assai ci fia men doglia / se tu mangi di noi: tu ne vestisti / queste misere carni, e tu le spoglia” (Padre, per noi sarà meno doloroso se ci mangi, tu ci hai dato queste misere carni e tu puoi prenderle). Nessun genitore può ascoltare parole così atroci, infatti Ugolino si richiude nel silenzio. Ma al quarto giorno la situazione precipita: Gaddo mi si gittò disteso a’ piedi, / dicendo: ‘ Pad re mio, ché non m’aiuti?’ / Quivi morì; e come tu mi vedi, / di? Prima interpreta­zione: Ugolino è morto di fame più che di dolore. Seconda: la fame è stata più forte del dolore e, come molti hanno insinuato e ancora insinuano, Ugolino le cedette e divorò i cadaveri dei figli. Nel susseguirs­i dei secoli, la prima versione risulta essere quella buona, però la seconda circola ancora. Nel Novecento è intervenut­o Jorge Luis Borges e ha detto forse la cosa più logica sul sospetto che Ugolino possa aver fatto ciò che neanche si può immaginare: “Dante ha voluto non che lo pensassimo, ma che lo sospettass­imo. [...] Così, con due possibili agonie, lo ha sognato Dante e così lo sogneranno le generazion­i future”. Ergo : in letteratur­a tutto è possibile, anche due finali opposti.

 ??  ?? La Commedia Dante Alighieri, fiorentino, sommo poeta
La Commedia Dante Alighieri, fiorentino, sommo poeta

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy