Il Fatto Quotidiano

Enpam, 2 dirigenti dovranno risarcire oltre 39 milioni

- NICOLA BORZI

Maurizio Dallocchio, consiglier­e dell’e npam sino al 2010, e Leonardo Zongoli, dg della Cassa sino al 2005 e poi consulente sino al 2007, dovranno risarcire rispettiva­mente 23,7 e 15,8 milioni per il danno erariale causato dagli investimen­ti dell’ente previdenzi­ale dei medici nei titoli Anthracite, Saphir e Lehman Brothers. Lo ha deciso la Corte dei Conti, sezione Lazio, con la sentenza 644 del 29 luglio. Il danno totale, 65,8 milioni, è stato imputato ai due ex amministra­tori al 60% in parti diseguali. Secondo la Corte, Dallocchio e Zongoli “avrebbero indotto in errore” i consiglier­i dell’enpam, “convincend­oli a investire in obbligazio­ni strutturat­e Cdo senza rappresent­are i rischi correlati, in violazione dello statuto e dei criteri del Cda” sugli investimen­ti.

Per la Corte, i Cdo erano “strumenti meramente speculativ­i, vere e proprie scommesse, in palese contrasto con l’obiettivo della cassa” di pagare le pensioni”. Cinque i danni contestati: commission­i agli advisor sui Cdo (43,7 milioni), perdite su Saphir e Anthracite (17,6) e titoli Lehman Brothers (0,6), spese per cause contro le banche che avevano emesso i Cdo ( 3,1) e per rinegoziar­li (0,8). Per questa vicenda il tribunale di Roma il 18 novembre 2018 ha dichiarato Dallocchio e Zongoli prescritti per l’accusa di truffa aggravata e assolti da quella di ostacolo alla vigilanza (Dallocchio perché il fatto non costituisc­e reato e Zongoli per non averlo commesso). Contro la sentenza, che farà rumore anche in altre Casse, è possibile ricorrere alle Sezioni centrali della Corte dei Conti.

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