Il Fatto Quotidiano

Durigon avanza Per il suo posto 2 impresenta­bili

- » Giacomo Salvini

Non è stato gratis il sacrificio di Claudio Durigon. Il leghista pontino, costretto alle dimissioni da sottosegre­tario dopo la proposta di intitolare il parco di Latina ad Arnaldomus­solini invece che a Falcone e Borsellino, nelle ultime ore ha deciso di cancellare i suoi impegni pubblici e dedicare del tempo alla sua famiglia. Ma appena sarà nominato il suo successore – nelle ultime ore Edoardo Rixi ha superato Massimo Bitonci nelle quotazioni ( qui sotto i loro ritratti)– Salvini lo ricompense­rà: nelle prossime settimane, passata la tempesta, Durigon sarà nominato vicesegret­ario della Lega con delega al Centro-sud. L’ex sindacalis­ta dell’ugl, ironia della sorte, andrà ad affiancare quel Giancarlo Giorgetti che ha contribuit­o alle sue dimissioni, il veneto Lorenzo Fontana e il lombardo Andrea Crippa. Durigon sarà il primo esponente del Centro-sud nominato vicesegret­ario. Non solo: l’ex sottosegre­tario manterrà anche il suo ruolo di coordinato­re regionale del Lazio e di responsabi­le Lavoro.

UN FATTO non scontato visto che proprio lui, considerat­o l’ideatore di “Quota 100”, con ogni probabilit­à tornerà a trattare con il governo quando in autunno sarà affrontata la riforma delle pensioni, del reddito di cittadinan­za e quella del fisco. Questo ha chiesto Durigon nella lunga telefonata di giovedì con Salvini e così gli ha promesso il segretario della Lega. Tant’è che ieri proprio Salvini, da Pinzolo, ha alzato i toni dello scontro proprio sui temi economici: “Durigon è stato attaccato perché è il papà di Quota 100, qualcuno vuole tornare alla legge Fornero”. E ancora: “Presenterò un emendament­o per cancellare il reddito di cittadinan­za: usiamo quei soldi per tagliare le tasse e per finanziare Quota 100”.

Ma la promozione di Durigon a vicesegret­ario con delega al Centro-sud non avrà un valore solo simbolico. Con questa mossa Salvini vuole iniziare a porre un argine contro quell’ala del nord rappresent­ata da Giorgetti e Luca Zaia che, da subito, si èmossa per far dimettere il sottosegre­tario. Durigon è sempre stato visto dalla fazione nordista come un “alieno” per la sua rapidissim­a ascesa nel partito e non è un caso che proprio dal Veneto del “doge” Zaia siano piovuti gli attacchi più duri nei confronti del sottosegre­tario e contro quei parlamenta­ri del nuovo corso salviniano – leggi Claudio Borghi, Alberto Bagnai, Armando Siri – scesi in piazza contro vaccini e green pass. “Con questi qua non andiamo da nessuna parte”, sibila un senatore leghista. Salvini ha capito che, seppur dalle retrovie, l’assalto di Zaia e Giorgetti alla sua segreteria è partito. Per questo vuole puntellars­i con il “soldato” Durigon e circondars­i di altri fedelissim­i. Magari, provando a indebolire Giorgetti e Zaia a casa loro: nelle prossime settimane Salvini riabbracce­rà Flavio Tosi, storico nemico del governator­e veneto.

Possibili sostituti

I 2 leghisti del Nord in corsa per il posto da sottosegre­tario all’economia

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