Il Fatto Quotidiano

“Divisi perdiamo, Napoli laboratori­o del fronte 5S-PD”

- ▶ DE CAROLIS

Napoli è “mille colori”, come cantava il poeta Pino Daniele, ma abbonda anche di liste. “Quelle che mi appoggeran­no saranno 13” dice al Fatto Gaetano Manfredi, candidato sindaco per Pd, M5S e una coalizione con dentro anche Iv (senza simbolo). Tutti per l’ex ministro dell ’ Università, contiano doc, già tecnico di area dem. Tredici liste sono troppe a prescinder­e, non crede?

Sono tante e fanno quasi tutte riferiment­o a partiti nazionali: quando mi è stato chiesto di candidarmi sul tavolo c’erano 24 componenti politiche, abbiamo già semplifica­to molto. Su Repubblica il Pg Riello ha chiesto ai partiti di “coagulare le persone migliori e non compromess­e”. Lei sostiene che devono occuparsen­e innanzitut­to le forze politiche. Ma il primo filtro non deve essere il candidato?

I partiti devono selezionar­e candidati al di sopra di ogni sospetto, poi il candidato deve vigilare. Ho fatto sottoscriv­ere a tutti un codice etico e istituito un comitato di garanzia, esterno ai partiti, che valuterà i candidati. Serve un comitato per decidere che è meglio non ricandidar­e i due consiglier­i uscenti dem Madonna ed Esposito, già condannati per violazione della legge elettorale, in relazione a firme false per la lista Valente? Tentenna perché portano tanti voti?

Non è quello il punto, in una città così grande uno o due candidati non fanno la differenza. Il Pd ha sollevato un tema politico: il segretario cittadino Sarracino ha detto che i due consiglier­i furono indotti a fare questa cosa, e che il suo partito si assume ogni responsabi­lità per quanto accadde. La valutazion­e finale è in capo al Pd locale e nazionale. Il candidato di centrodest­ra Maresca punge: “Candidano i Bobò (Esposito, ndr)”.

Il giudizio principale lo danno gli elettori. Nella responsabi­lità diretta del sindaco ci saranno le scelte su giunta e ruoli apicali, e sarò molto netto su questo. Dopodiché il processo di selezione sulle liste è stato trasparent­e. Lei ha posto ai giallorosa il tema dei disastrati conti di Napoli, e sostiene che le servono mille assunti in Comune entro l’anno.

Dieci anni di austerità hanno provocato grandi problemi alla nostra città, come ad altre. Ora il Comune ha solo 4 mila dipendenti: 10 anni fa erano 12 mila. Così non puoi erogare servizi come anagrafe e verde, ma neppure spendere le risorse, penso al Pnrr. Serve personale giovane e qualificat­o. E serve l’autorizzaz­ione per spendere, visto che Napoli è in pre-dissesto. C’entrerà anche la gestione di De Magistris, no?

Il punto ora è il presente e il futuro dei cittadini napoletani. C’è anche il tema del debito pregresso: è necessario lo scorporo del debito con una comparteci­pazione dello Stato per coprire quello vecchio. I partiti cosa le dicono? Queste misure andrebbero in legge di Stabilità.

Sì, almeno per ciò che riguarda i primi atti. Sto avendo buoni segnali: sono fiducioso. Per vincere deve superare anche Antonio Bassolino.

Bassolino ha governato per 20 anni dobbiamo tra Napoli guardare e Regione, al futuro. e noi Se andrete al ballottagg­io dovrete trattare con lui...

C’è stima reciproca, ma ora siamo in competizio­ne. Peccato perché la divisione, che certo non è imputabile a me, favorisce il candidato di Salvini. Il governator­e De Luca per lei è un alleato o un uomo che le terrà il fiato sul collo? Perfino i 5 Stelle gli lanciano segnali...

Lo considero un alleato: ha interesse a governare bene la Campania e ad averenapol­i ben governata. I rapporti con i 5S stanno migliorand­o proprio perché si inizia a lavorare assieme. Lei è l’unico candidato di sintesi dei giallorosa. E per Conte e Letta la sfida di Napoli è decisiva.

Noi siamo il laboratori­o da cui questo progetto può sviluppars­i, perché a Napoli si combinano i temi dello sviluppo e dell’inclusione sociale: tra M5S, il Pd e un’area moderata si può costruire un progetto per il Paese.

Tredici liste in mio sostegno? Quando mi hanno chiesto di candidarmi erano 24...

De Luca va considerat­o un alleato: i suoi rapporti con i 5S migliorano se si lavora insieme

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