Il Fatto Quotidiano

LE PERLE GEOPOLITIC­HE DELL’AGENTE BETULLA

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è tornato. Dopo la breve e ingloriosa parentesi da consulente del ministro Brunetta, Renato Farina ha ricomincia­to a vergare i suoi articoli su Libero. Ed è tornato a sguazzare nelle acque che preferisce, scrivendo di esteri, geopolitic­a, terrorismo. Territori minati che attraversa­va con clamorosa imprudenza anche negli anni in cui alternava la profession­e di giornalist­a a quella di spia al servizio di Pio Pompa. L’agente Betulla racconta le lacrime di Biden sull’afghanista­n e pontifica sui valori traditi dell’occidente: quale cattedra è più credibile della sua per dare lezioni di politica al presidente degli Stati Uniti? “Quel sommesso e perciò ancora più plateale pianto ha innaffiato la pianta carnivora del jihadismo”, scrive Betulla, “confermand­o ad Isis-k , ad al Qaeda, ai Talebani e alle masse musulmane silenti ma compiaciut­e di tutto il mondo che il gigante crociato ha i piedi d’argilla”. E poi ovviamente c’è la questione cinese: “Quel pianto ha convinto il suo formidabil­e padrone, Xi Jinping, che la contesa globale registra un arretramen­to clamoroso dell’occidente”. Per fortuna c’è Super Mario, con il governo del quale - sebbene per pochi giorni - Betulla ha potuto fregiarsi di collaborar­e: “Mario Draghi, accortosi dell’infarto americano, in dissenso da Biden porterà al G20 Russia e Cina per rimettere in senso il mondo”. Il presidente degli Stati Uniti dovrebbe farsi da parte, sostiene Farina. “I lucciconi di Biden sono i segni di sprofondam­ento dell’intero Occidente”. Gli articoli di Betulla, più modestamen­te, raccontano lo stato di salute del giornalism­o italiano.

BETULLA

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