Il Fatto Quotidiano

Auto fuori strada: due morti al rally dell’appennino

- SARAH BUONO

Due persone sono morte mentre assistevan­o a una prova dello storico Rally dell’appennino reggiano. L’ultimo di una serie di incidenti tra il pubblico a bordo strada che in 10 anni ha già ucciso 14 spettatori. I fatti: intorno alle 10 di ieri mattina su un tratto del circuito che attraversa i comuni di San Polo d’enza e Canossa una Peugeot 208 perde il controllo. A causa della forte velocità e di un terrapieno che ha fatto da rampa, l’auto si stacca dal suolo precipitan­do su una vicina collinetta dove si trovavano i due spettatori, Davide Rabotti, di 21 anni, di Reggio Emilia e Cristian Poggioli, di 35 anni, di Lama Mocogno ( Modena). Il punto dello schianto, ha spiegato il sindaco di San Polo d’enza Franco Palù, era un “montarotto”, alto 3-4 metri e distante una ventina di metri dalla strada, dove “non c’erano barriere”. Si tratta di “una zona non pericolosi­ssima, al termine di un rettilineo in cui l’auto avrebbe dovuto girare a sinistra ma forse per una perdita di controllo dello sterzo è finita sulla destra”.

L’equipaggio, Claudio Gubertini e Alberto Ialungo, è rimasto illeso e ha dato subito l’allarme. Poggioli, una delle vittime, era al rally non solo come spettatore ma come amico del team che tragicamen­te lo ha ucciso. L’inchiesta aperta dovrà valutare la posizione dei piloti ed eventualme­nte degli organizzat­ori; dovrà inoltre essere chiarito se la presenza di spettatori fosse consentita. I carabinier­i hanno acquisito il video della telecamera interna alla Peugeot 208 per ricostruir­e la dinamica.

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