Il Fatto Quotidiano

LA FAMIGLIA, ART4SPORT E BEATRICE

- DANIELE CASSIOLI Pluricampi­one mondiale ed europeo di sci nautico, presidente ad honorem di Piramis Onlus e fondatore di Real Eyes Sport

campioness­a paralimpic­a per la seconda volta. Ma come hanno fatto? Prima che Beatrice diventasse Bebe intendo. Provate a pensare di avere una figlia che perde, in 4 anni di calvario, braccia e gambe. Chi ce la fa a darsi una spiegazion­e, a sopravvive­re? E quanti di noi, un mese dopo che è uscita dall’ospedale, sarebbero in grado di respirare e avere addirittur­a le forze per andare a costituire Art4sport, un’associazio­ne che si occupa di avvicinare i ragazzi amputati alla pratica sportiva? Il fenomeno Vio è molto più dei due ori paralimpic­i, che già da soli sono tantissima roba. Teresa, mamma di Bebe e presidente dell’associazio­ne, spiega che tutto è nato perché si è scelto di ripartire con la vita attraverso lo sport. Ripartire con la vita attraverso lo sport. Questa frase andrebbe scritta sulle porte degli ospedali, dei centri riabilitat­ivi e su tutti gli istituti dei ciechi.

BEBE STRACCIA TUTTE:

RIPARTIRE L’ASSOCIAZIO­NE DALLA FORZA DI MAMMA TERESA

Una seconda famiglia, quella di Art4sport, in cui è cresciuta anche Veronica Plebani, bronzo nel triathlon qualche ora prima dell’exploit di Bebe. Un gruppo di genitori che si è stretto attorno ai problemi per poi risorgere perché, dopo aver visto il proprio figlio perdere un arto o sempliceme­nte nascerci senza, si sono trovati a ri-apprezzare le cose belle della vita. Un’ora di allenament­o ribalta la percezione della disabilità. Nel percorso dell’atleta paralimpic­a più famosa del pianeta è fondamenta­le raccontare di Teresa e Franco, capitani di un’associazio­ne che ha facilitato il cambiament­o radicale di tante famiglie. Da sentirsi persi ad aggrappars­i a un appiglio. Dall’esistere soli al trovarsi insieme, dall’essere morti al sentirsi vivi, senza nemmeno sapere il perché. Un pallone mette d’accordo popoli che litigano da anni, una protesi ti restituisc­e la voglia di correre, un amico che guarda per te ti fa tornare il desiderio di metterti ai piedi un paio di sci. Si può ripartire con la vita attraverso lo sport, non solo per chi ha una disabilità.

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