Il Pd e l’ingrato Bonomi: “Critica, ma alle imprese finiti 115 miliardi...”
L’uscita dell-ex tesoriere del Pd, Antonio Misiani, sul mare di soldi pubblici arrivati a Confindustria in questi due anni ricorda un po’ il Francesco Rutelli che Corrado Guzzanti interpretava nella trasmissione L’ottavo Nanodel 2001, proprio durante la campagna elettorale per le Politiche di quell’anno: “Ma che c’hai Berluscò? So’ cinque anni che te portamo l’acqua co l’orecchie: ma che ce volevi la scorza de limone? Quanta ingratitudine...”. Ecco, il senatore dem e il suo partito non hanno più il problema dell’irriconoscenza dell’ex Cavaliere, ma di quella del presidente degli industriali Carlo Bonomi.
Tutto nasce perché, dopo alcune settimane di calma, il numero 1 di Confindustria – che tra i suoi iscritti non è proprio ai vertici del gradimento – ha ripreso a fare il cumenda sui palchi di mezza Italia, prendendosela alternativamente coi fannulloni e la politica, o meglio con quel pezzo di governo che ogni tanto prova a mettere un argine, spesso puramente di facciata, al laissez-faire che è l’unico orizzonte ideologico del nostro. Ora i suoi obiettivi sono il ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd) e la viceministra dello Sviluppo Alessandra Todde (M5S), promotori di un’innocua legge contro lo spostamento all’estero delle produzioni italiane ( aka delocalizzazioni). Il Fatto ha già scritto sia del futuro decreto che delle fatwa di Bonomi, ma venerdì seramisiani – compagno di corrente dem di Orlando – ha introdotto una decisa novità nel dibattito, spiegando non solo che gli ultimi due governi hanno favorito le imprese, ma che tutti ne sono perfettamente consapevoli: “In due anni i governi Conte- bis e Draghi hanno stanziato per le imprese 115 miliardi tra aiuti diretti, sgravi fiscali e misure di settore. Altri 32 miliardi sono stati destinati agli ammortizzatori sociali e a misure di decontribuzione. Le imprese hanno inoltre usufruito di 216 miliardi di crediti erogati con garanzia dello Stato”. Da Bonomi, “che lamenta una presunta ‘ propaganda anti-impresa’, ci piacerebbe ascoltare ogni tanto il riconoscimento del valore e dell’efficacia di queste scelte”. A’ Bonò, t’avemo portato l’acqua co l’orecchie, che ce volevi la scorza de limone?
CONFINDUSTRIA IL DEM MISIANI REPLICA AGLI ATTACCHI A ORLANDO