“Tituli” Dove vai se la “camiseta” non ce l’hai? Paris Sg e City: i club ricchi non fanno paura
Quando giovedì a Istanbul si è tenuto il sorteggio dei gironi della nuova Champions League al via il 14 settembre, non c’è stato un solo addetto ai lavori, o semplice appassionato, che non abbia considerato il gruppo A, quello che vede assieme Manchester City e Paris SG (con l’aggiunta di Lipsia e Bruges), il gruppo più temibile, dei veri e grandi colossi del calcio europeo. Direte: embè? Con i soldi che hanno cacciato negli ultimi anni i loro sceicchi, non è forse vero che Psg e City sono gli squadroni che tremare il mondo fanno? Risposta: no. Non è di loro che è il caso di avere paura. Non necessariamente. E mi spiego.
PREMESSO CHE I RICCHI, come direbbe Catalano, partono sempre avvantaggiati e non solo nelle cose del pallone, chi conosce davvero il calcio sa che nei momenti che contano c’è una variabile che arriva ad avere più peso del peso del vil denaro: la “tradizione”, e cioè la forza del passato che nel bene e nel male accompagna ogni club, il peso della camiseta , come dicono in Spagna, l’importanza di indossare una certa “maglia”, come diciamo noi. Sei il più ricco di tutti? Di certo hai messo assieme giocatori bravissimi. Sei meno ricco ma hai alle spalle un passato glorioso che ti ha fatto vivere, respirare, interiorizzare l’abitudine al cimento e all’affermazione nelle grandi e decisive sfide? Di certo hai più probabilità di vincere. Anche al cospetto di club per ricchezza a te superiori.
Sapete qual è, tra gli 8 gironi a 4 squadre della nuova Champions, quello che conta meno Coppe dei Campioni/ Champions League vinte di tutto il lotto? Tenetevi forte: il gruppo A di Manchester City, Psg, Lipsia e Bruges con zero trionfi, esattamente come lo scalcagnato gruppo G composto da Lille, Siviglia, Salisburgo e Wolfsburg. Al primo posto, per merito del primatista Real Madrid, c’è il gruppo D (Inter, Real, Shakhtar, Sheriff ) con 16 trionfi divisi tra blancos (13) e nerazzurri (3). Al secondo posto troviamo il gruppo B (Atletico, Liverpool, Porto, Milan) con 15 trionfi complessivi divisi tra Milan (7), Liverpool (6) e Porto (2). Ancora seguono il gruppo C (Sporting, Borussia Dortmund, Ajax, Besiktas) con 5 vittorie, 4 degli olandesi, una dei tedeschi; il gruppo H (Chelsea, Juventus, Zenit, Malmoe) con 4 successi, 2 degli inglesi, 2 dei bianconeri; e il gruppo F (Villareal, Manchester United, Atalanta, Young Boys) con 3 coppe conquistate tutte dai Red Devils. Gli squadroni che oggi tutti temono, Psg e City, erano in campo nelle ultime due finali di Champions: ma entrambi sono usciti sconfitti, i francesi nel 2020 al cospetto del Bayern (già 5 volte vincitore), gli inglesi di Guardiola tre mesi fa di fronte ai connazionali del Chelsea (altro club di recente tradizione, ma già una volta trionfatore).
LA VERITÀ È CHE quando arrivi a una finale di Champions, la camiseta che porti sulle spalle conta più di ogni altra cosa; e se la tua è più “pesante”, quasi sempre vinci. Solo restando agli ultimi dieci anni, chiedete all’atletico che nel 2014 e 2016 si è inchinato allo strapotere storico del Real Madrid; al Borussia Dortmund che nel 2013 si è sottomesso al Bayern; alla Juventus che nel 2015 e nel 2017 è stata spazzata via dal Barcellona prima e dal Real Madrid poi, come nel 2003 aveva abbassato la testa al cospetto del ben più glorioso Milan.
E insomma: andiamoci piano a fasciarci la testa davanti ai presunti invincibili Paris SG e City. Perché, parafrasando il titolo di quel simpatico film: dove vai se la camiseta non ce l’hai?