Strage, Biden sapeva 6bimbi uccisi dagli Usa
AVVERTITI I GENERALI L’INTELLIGENCE AVEVA AVVISATO 24 ORE PRIMA. I DRONI FANNO FUORI UNA FAMIGLIA CHE VOLEVA RIFUGIARSI IN AMERICA
“Preparatevi per un attacco con molte vittime”. Ventiquattro ore prima della strage dell’aeroporto Karzai, il futuro era già scritto nei report dell’intelligenceusa che contenevano informazioni su un attentato imminente dell’isis-k, filiale afghana dello Stato islamico. In collegamento video da Washington, Lloyd Austin, Segretario della Difesa, aveva avvertito generali e comandanti dei dipartimenti internazionali un giorno prima che 200 persone perdessero la vita al varco di Abbey Gate. Markmilley, presidente del Gabinetto del ministero della Difesa, aveva ritenuto “significative” quelle segnalazioni sulle operazioni dei jihadisti e le aveva condivise con una dozzina di comandanti avvertiti della “situazione ad alto rischio” anche da un comandante Navy Seal sul campo. Le divise statunitensi, in quelle ore, dai loro soldati d’alto rango ancora a Kabul, registravano invece “frustrazione” per la mancata cooperazione da parte dei talebani per il controllo dell’aeroporto. La decisione di non chiudere i varchi in tempo, come suggeriva il rapporto, è stata presa per permettere ai britannici di completare le loro evacuazioni dal Baron hotel alle piste di volo, dove poi è detonato il giubbotto esplosivo dell’attentatore e 200 persone sono morte.
MENTRE A Kabulnelle prime ore di luce ieri i jihadisti del Khorasan lanciavano sei razzi katyusha contro l’aeroporto “con l’aiuto di Allah”, come hanno scritto su Telegram, (nessuna vittima grazie al sistema di difesa C-ram che ne ha intercettati cinque), a Washington John Kirby, portavoce del Pentagono, si scagliava contro il giornale Politico , che ha diffuso per primo le “informazioni classificate e di natura sensibile” dei report e delle videochiamate del Pentagono, che ha esitato o sbagliato a non agire diversamente. A Kirby è toccato fare anche un’altra dichiarazione sul raid americano di due giorni fa che ha neutralizzato altri attentatori diretti agli scali internazionali: “Non siamo nella posizione di poter smentire vittime civili, approfondiremo”.
Il drone Usa che ha bombardato l’auto con due affiliati dell’isis-k diretti all’aeroporto dal quartiere Khwaja Burgha, ha anche colpito una casa dove una famiglia allargata di 10 persone scendeva da un’auto nel vialetto. Secondo la Bbc, i bambini morti sono 6, il più giovane era Sumaya, due anni, il più grande Farzad, 12 anni. Quello che è rimasto di loro dopo quella che Bill Urban, portavoce del Comando centrale Usa, ha definito “un’azione di autodifesa” sono “ossa sugli alberi, muri rossi”. Il presidente Joe Biden “ha detto chiaramente ai suoi comandanti che non devono fermarsi di fronte a nulla” nel dare la caccia e uccidere i membri dell’isis: ha fatto sapere la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki. Gli americani “non hanno più scuse per uccidere” e devono andarsene, hanno ribadito i talebani, che hanno promesso la formazione di un nuovo governo solo dopo la loro dipartita. Contro la Casa Bianca si è espresso anche l’ex vicepresidente afghano Amrullah Saleh, adesso a capo della resistenza nella valle del Panjshir: “I talebani hanno sfruttato l’ingenuità Usa, la scarsa lungimiranza sia di Trump che di Biden”. Mentre continuano le evacuazione Usa che tornano a ripetere di stare velocizzando il ritiro, resta ancora incerto il destino degli studenti afghani iscritti all’università la Sapienza di Roma bloccati all’aeroporto, insieme agli a
Rivelazioni Il Pentagono pronto all’attentato. Ieri fermati 5 missili: uccisa una famiglia. Biden: “Non fermatevi davanti a nulla”
lunni dell’ateneo americano a Kabul. Se la fuga degli stranieri terminerà a breve, quella dei civili sta per cominciare: mezzo milione di afghani è pronto a lasciare il Paese. Filippo Grandi, Alto Commissario dell’onu, chiede che le frontiere dei Paesi rimangano aperte “per condividere la responsabilità umanitaria con Iran e Pakistan”.
Hank Taylor, dello Stato maggiore congiunto, ha promesso altre risposte “rapide e potenti” contro i jihadisti a Kabul. “La storia ci giudicherà da queste ultime immagini”, ha detto Colin Kahl, ufficiale politico del Pentagono. Sono gli ultimi giorni dei generali che hanno combattuto nella guerra infinita, iniziata e finita con un drone.