• Padellaro Che ne sarà dei 5S
Da quando il M5S ha iniziato la discesa nei sondaggi si è cercato di fare bottino delle sue spoglie (sulla carta un bel mucchio di voti) sperando che trascorso un decennio di questa calamità politica un giorno non si parlasse più, e tanti saluti. Però, da quando Giuseppe Conte ha preso la guida del M5S, per chi voleva chiudere rapidamente la pratica grillina il problema è diventato Giuseppe Conte. Intendiamoci, un grosso problema lo era già stato come premier, ma quelli di cui sopra avevano pontificato sul Giornaleunico dei Migliori che una volta lasciato Palazzo Chigi di lui si sarebbe perso perfino il ricordo. Non è andata esattamente così (lui, come Vasco Rossi, potrebbe cantare E sono ancora qua), ragion per cui la narrazione ostile si arricchisce ogni giorno di nuove efferate accuse. Sulla più tragic omic a, quella di “Conte avvocato dei talebani” ( Il Giornale e associati) hanno già risposto personaggetti comemerkel e Macron, favorevoli al dialogo intravisto dall’ex premier. Senza contare quel traditore del capo della Cia che con i tagliagole ha intavolato trattative sull’esodo degli occidentali dakabul. Quanto alla cospirazione permanente contro il governo Draghi, ordita per vile risentimento contro chi gli ha sottratto la poltrona, il rancoroso avvocato ha risposto ieri al Corriere della Sera che “al governo in carica bisogna assicurare tutto l’appoggio perché possa affrontare le sfide dell’autunno”. Affermazione di cui probabilmente non troveremo traccia nei prossimi editoriali dedicati ai quotidiani complotti contiani. I loro estensori sembrano più interessati a seminare congetture, possibilmente infondate perché, come diceva quel tale con la svastica, qualcosa resterà.
Tempo sprecato, dunque, mentre il capo politico dei 5Stelle è alle prese con il problema dei problemi, definire meglio il profilo del Movimento, quello cioè di una forza responsabile di governo che non rinuncia a difendere il patrimonio identitario (vedi la canea dei due Matteo sul Reddito di cittadinanza, di cui essi par di capire non hanno necessità). Se serve a recuperare consensi è un compromesso non facile, ma Conte proverà a metterci la faccia e una popolarità che si mantiene alta. Con quali risultati si vedrà alle prossime elezioni. Come dice quel film: basta che funzioni.
CONTE CONGETTURE E COMPLOTTI MA RESTA POPOLARE