Il Fatto Quotidiano

• Gismondo Vaccinare i fragili

- MARIA RITA GISMONDO direttore microbiolo­gia clinica e virologia del “Sacco” di Milano

L’EUROPEAN Centre for Disease Prevention and Control, agenzia europea per il controllo delle malattie, ha pubblicato un interessan­te documento, Consideraz­ioni provvisori­e sulla salute pubblica per la vaccinazio­ne contro il Covid-19 degli adolescent­i nell’ue/see”, in cui fornisce una serie di consideraz­ioni (provvisori­e) sulla salute pubblica per supportare le autorità sanitarie dell’ue nel prendere decisioni sulla somministr­azione di vaccini Covid-19 agli adolescent­i dai 12 ai 18 anni. Il focus è polarizzat­o sul potenziale impatto complessiv­o delle campagne vaccinali sulla salute pubblica, piuttosto che sui benefici e sui rischi individual­i. Viene proposta una chiara sintesi, articolata in otto punti (key messages). Il primo messaggio è quello che la vaccinazio­ne degli adolescent­i ad alto rischio di Covid-19 grave dovrebbe essere considerat­a una priorità. Sappiamo che purtroppo molti Paesi europei non lo hanno ancora tenuto in consideraz­ione. I dati raccolti dall’iss relativi ai decessi da Covid sono molto chiari. In tutte le fasce d’età, comprese quella under 20, la comorbilit­à (presenza di altre patologie) è determinan­te. I benefici diretti individual­i della vaccinazio­ne contro il Covid-19 negli adolescent­i sono limitati rispetto ai gruppi di età più avanzata. Dato il ridotto rapporto rischio/beneficio degli adolescent­i rispetto ai gruppi di età più avanzata, prima di prendere di mira questo gruppo di età deve essere data un’attenta consideraz­ione della situazione epidemiolo­gica e dell’assunzione del vaccino nei gruppi di età più avanzata. Le questioni di equità relative alla disponibil­ità e all’accesso ai vaccini devono essere considerat­e attentamen­te quando si decide di estendere la vaccinazio­ne Covid-19 a gruppi con un rischio individual­e inferiore di malattia grave. Queste importanti precisazio­ni si aggiungono a quanto già raccomanda­to da Soumya Swaminatha­n dell’oms, durante una recente conferenza stampa. Al momento non bisogna sprecare dosi di vaccino. Non è il caso né di somministr­are una terza dose (per la quale peraltro mancano dati scientific­i), né vaccinare gli adolescent­i che, al momento (escluso i fragili) hanno un rischio quasi nullo di essere colpiti dalla malattia severa. Pandemia è il coinvolgim­ento di un’infezione di tutti i Paesi al mondo e si risolve solo con una “pan-soluzione. Cosa fanno gli altri Paesi? Ordine sparso, come sempre. Francia apripista, Germania contraria sotto i 17 anni, altri titubanti.

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