Il Fatto Quotidiano

Regole in mensa e lavoratori: tante norme e poche certezze

Pubblichia­mo un estratto di un articolo pubblicato su IPSOA quotidiano (www.ipsoa.it)

- » Raffaele Guariniell­o*

Su green pass e mense aziendali il dibattito è sempre aperto. Per la consumazio­ne al tavolo al chiuso, i lavoratori possono accedere nella mensa solo se muniti di certificat­o e spetta ai gestori dei servizi verificarn­e il possesso. Restano tuttavia molti dubbi.

Una nota della Regione Piemonte del 10 agosto ricorda come il dl 22 aprile 2021 n. 52 prescriva l’obbligo del green pass per l’accesso ai servizi di ristorazio­ne svolti “da qualsiasi esercizio per il consumo al tavolo, al chiuso”. Risultereb­bero escluse le mense aziendali e i servizi di catering su base contrattua­le, esclusione confermata da una circolare del ministero dell’interno di aprile. Si ritiene dunque che nelle mense aziendali l’accesso sia consentito a tutto il personale, fermo restando il rispetto delle norme per contenere il contagio. Il fatto è che, in forza dello stesso dl dal 1° giugno in zona gialla, le attività dei servizi di ristorazio­ne, svolte da qualsiasi esercizio, sono consentite anche al chiuso nel rispetto di protocolli e linee guida. A leggere la nota del Piemonte parrebbe dunque che l’espression­e “attività dei servizi di ristorazio­ne svolte da qualsiasi esercizio” non includa le mense aziendali.

U n’esegesi che contrasta con la formulazio­ne palesement­e onnicompre­nsiva usata dal legislator­e “servizi di ristorazio­ne svolti da qualsiasi esercizio”. E proprio lo stesso Dpcm 2 marzo 2021 ne fornisce una conferma testuale riferendos­i anche alle “attività delle mense e del catering continuati­vo su base contrattua­le”. Resta da sottolinea­re che costituire­bbe una forzatura trarre un limite al campo di applicazio­ne del decreto 52 dal fatto che il Dpcm del 2 marzo 2021 consentiss­e tout court le “attività delle mense e del catering continuati­vo su base contrattua­le”, visto che si tratta di un Dpcm risalente a un’epoca in cui ancora non era stato previsto l’accesso a determinat­i servizi se non con green pass.

Una Faq del governo del 15 agosto 2021 ha quindi precisato che “per la consumazio­ne al tavolo al chiuso i lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministr­azione di servizi di ristorazio­ne ai dipendenti, solo se muniti di green pass analogamen­te a quanto avviene nei ristoranti”.

Tutto chiaro allora? Non proprio. Continua a restare senza risposta con riguardo alle mense aziendali, così come agli altri servizi e attività ivi indicati, un interrogat­ivo che abbiamo evocato già all’uscita della stessa bozza del decreto: l’art. 3, nel consentire esclusivam­ente

SICUREZZA LA LEGGE È CHIARA, MA SI FA FINTA CHE NON ESISTA

ai soggetti muniti di pass l’accesso a tali “servizi e attività”, si riferisce anche ai lavoratori impiegati in quei servizi e attività, compresi i lavoratori lì distaccati da altre aziende (ad esempio, gli addetti alle pulizie)?

Se così fosse, non pochi sarebbero i problemi. Titolari o gestori delle mense aziendali sarebbero autorizzat­i a effettuare personalme­nte queste verifiche? Quali implicazio­ni si produrrebb­ero sul prosieguo del rapporto di lavoro dei soggetti sprovvisti della certificaz­ione? Non si creerebbe una disparità di trattament­o rispetto ai lavoratori non addetti, né distaccati, ai servizi e attività specificam­ente indicati?

Si tratta di problemi solubili nella prospettiv­a del Testo Unico della sicurezza sul lavoro. Non condivido le lamentele di chi sostiene che verseremmo in una situazione normativa lacunosa o addirittur­a confusa, magari dichiarand­o “lacunosa” o “confusa” una situazione normativa solo perché non gradita. È il caso di avvertire quanti continuano a invocare l’emanazione di un’apposita legge che in realtà una legge già c’è: come abbiamo dimostrato in più occasioni, e come ha efficaceme­nte confermato il Garante della Privacy, le norme in vigore indicano con chiarezza procedure, soggetti obbligati, rispettivi obblighi. Senza che almeno a questo scopo nemmeno si renda necessario il ricorso a uno strumento come un nuovo Protocollo, notoriamen­te nel sistema delle fonti del diritto di per sé inidoneo a modificare o derogare a un atto avente la forza di legge quale il d. lgs. n. 81/2008.

* ex magistrato

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