Il Fatto Quotidiano

Contro Lasciate stare isterie e complotti: ci giochiamo la salute

- » Gad Lerner

Non mi stupisce ritrovare il vecchio amico Carlo Freccero tra i promotori del referendum contro il G reen pass. Dacché nel 2018 Carlo, da libertario situazioni­sta qual era, ebbe la folgorazio­ne che lo portò ad autoprocla­marsi convertito al sovranismo, la sua concezione ribellisti­ca della libertà ha trovato inaspettat­i adepti da quella parte lì.

A noi fa specie che la nuova destra, erede di chi sappiamo, ci sventoli contro l’argomento delle libertà individual­i e dell’antidiscri­minazione. Il suo lessico andrà decifrato meglio (contempla la libertà di armarsi ma non di abortire, la libertà di chiamare “negri” gli africani ma non di farsi uno spinello)… Per ora voglio impormi di non rinfacciar­e a Carlo Freccero e Ugo Mattei la pessima compagnia in cui si ritrovano o i paragoni osceni con le leggi razziali o le fole sulla grande cospirazio­ne di Big Pharma che, spero, loro non adoperino.

FO SS I un giurista, lamenterei che l’articolo 75 della Costituzio­ne, laddove vieta giustament­e il referendum su leggi tributarie, amnistia e trattati internazio­nali, lo consenta in materia di salute pubblica. Forse i nostri padri costituent­i non potevano immaginare che il progresso della scienza medica, pervenuta a debellare malattie terribili attraverso vaccinazio­ni di massa anch’esse da molti temute, avrebbe dovuto confrontar­si con nuove superstizi­oni propaganda­te ad arte facendo leva sulla credulità popolare.

Zang Tumb Tumb! Di fronte alla strage provocata dal Covid per fortuna nessuno ha osato evocare la guerra come “igiene del mondo” di marinettia­na memoria, ma sento puzza di futurismo nella sistematic­a negazione dell’emergenza pandemica da parte dei sovranisti nostrani. Mal sopportano che l’italia arrivi per prima fra i Paesi democratic­i a pretendere il certificat­o di vaccinazio­ne dai lavoratori? Suvvia, eviterei richiami grotteschi all’arabia Saudita. Se non altro perché un anno e mezzo fa l’italia fu anche la prima a introdurre il divieto di circolazio­ne ai suoi cittadini ( lockdown) , provvedime­nto doloroso ma salvifico. Venne irrisa dai vari Trump e Bolsonaro, ma sappiamo com’è andata a finire negli Usa e in Brasile. Che la democrazia nel mondo contempora­neo subisca nuove e varie minacce è talmente vero che sarà meglio evitare le grida “al lupo, al lupo” (guarda caso fatte proprie da chi fa il tifo per il nazionalis­mo degli autocrati). Qui non è in gioco il diritto di una minoranza ma la salvezza di tutti, quale che sia la loro appartenen­za etnica, religiosa, culturale. Vorrei ricordare che i movimenti di emancipazi­one delle classi subalterne hanno sempre anteposto la salute collettiva, l’istruzione e la reciproca assistenza non solo all’imperativo del profitto, ma anche alla falsa illusione del “fai come ti pare”. Dobbiamo lasciarlo dire solo al papa, che “nessuno si salva da solo”?

Mi è piaciuto il delegato Fiom Cgil \che di fronte alla richiesta di tamponi gratis per i No Vax ha controprop­osto di farglieli pagare semmai di più, per poi devolvere la sovrattass­a alla sanità pubblica o a un fondo per gli aumenti salariali.

La peggiore destra ‘tutela’ diritti e libertà individual­i, poi fa paragoni con le leggi razziali

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