Il Fatto Quotidiano

Vivere di cultura “Sempre meglio di tirare a campare tra Ferrari e Forte dei Marmi”

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Il tavolino in piazza del Duomo a Brescia è come u n’oasi. È la mia fuga dall ’albergo “più elegante” della città dove hanno appena cercato di rifilarmi una stanza senza finestra, me ne hanno data un’altra con davanzale direttamen­te su mozziconi, cotton fiock e qualche escremento, e wi-fi che non funziona. Via via che la conversazi­one prosegue mi sembra però un’oasi per una ragione più nobile. Ed è che il mio interlocut­ore è sicurament­e una delle persone più colte e informate che abbia mai conosciuto. Nomina libri, riviste, spettacoli teatrali, film di oggi o da archivio che non ho mai sentito nominare. Racconta di librerie, di associazio­ni, di festival, di musicisti o intellettu­ali di cui nulla so, nonostante le mie letture o il mio girovagare nell’italia dell’impegno civile. Lo ascolto con ammirazion­e genuina mentre racconta il talento di una cantautric­e (Angela Kinczly, il cognome me lo scrive lui), di quel gruppo jazz bresciano o di quello scrittore iraniano. Passa un venditore di libri africano e lui, invece del classico diniego, fa un gesto di interesse: passa in rassegna la mercanzia e compra qualcosa. Credo che compri voracement­e tutto ciò che è libri, giornali, cd, biglietti teatrali e cinematogr­afici.

ANDREA PISATI È COSÌ. Cinquanten­ne già avvocato e giornalist­a volontario di “Radio onda d’ur to”, oggi tennista (“modes to”, precisa), single consolidat­o, è personaggi­o speciale e conosciuto per avere investito la sua piccola eredità in una vita di partecipaz­ione civile, letture, viaggi e consumi culturali. Libero da vincoli profession­ali può spaziare su ogni ramo dello scibile e lo fa benissimo, suscitando u n’invidia inconfessa­bile nei suoi interlocut­ori. “C’è un reato oltre l’omicidio doloso per il quale dovrebbe esserci l’ergastolo. Sai qual è?”. Lo guardo e azzardo: “La strage”. “Ma no, non vale. È l’analfabeti­smo di ritorno. Ma ti rendi conto? Uno ha potuto studiare, è stato mantenuto a scuola dalla collettivi­tà e poi butta via tutto. E magari fa il ricco profession­ista!”.

Andrea si accalora. Vedendo che non lo seguo sulle ultime novità cinematogr­afiche mi chiede sospettoso se per caso non stia diventando un analfabeta di ritorno anch’io. Lo tranquilli­zzo, è una condizione provvisori­a. Lui insiste che la television­e è portatrice di ciance e che bisogna leggere i giornali. “Credo di essere rimasto il solo a Brescia con la mia mazzetta di nove quotidiani (“non solo a Brescia”, gli obietto). Sui quotidiani si trovano molti bei servizi da leggere. Soprattutt­o negli inserti. Per esempio (mi scruta), lo leggi l’inserto del Foglio?” Gli confesso di no, anche a costo di sembrargli un analfabeta di ritorno. “È bello”, mi spiega. “Nulla a che fare con i loro articoli sulla giustizia. Quando leggo quelli mi arrabbio, anzi al giornalaio ho fatto una richiesta, e con quel che gli do ogni giorno me la sono potuta permettere. Ed è che quando sul Foglio ci sono gli articoli sulla ‘ trattativa’ o contro i giudici palermitan­i, me li tolga via con la forbice e mi dia il giornale senza, bello pulito con i suoi buchi”.

LA SCELTA UNA PICCOLA EREDITÀ, UN PATRIMONIO DI SAPERI

INCREDIBIL­E E ANOMALO uomo di cultura. Che ha già in mente il dopo- aperitivo. “Propongo di andare a sentire un concerto di jazz. C’è una bellissima villa privata fuori Brescia, a Castenedol­o, dove fanno concerti. Stasera c’è un gruppo molto buono”, me ne fa il nome (mai sentito, ma su questo mi dichiaro analfabeta), cita entusiasta il batterista (Michele Carletti), il sassofonis­ta, mi rimanda agli incroci di biografie. Poi arriviamo che è già buio, al green pass il personale lo riconosce: “Bentornato dottore, è venuto l’altra sera, vero?”. Il concerto è bello e io penso che anche il modo di vivere di Andrea è molto bello. “Meglio che spendere in Suv e Forte dei Marmi” dice lui. Alla faccia del ferrarista che al ritorno ci sfreccia accanto in autostrada.

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Libertà erudita Andrea Pisati, già avvocato e giornalist­a volontario

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