Il Fatto Quotidiano

Pfizer: “Vaccinare i bambini” Stavolta la scienza è scettica

IL DIBATTITO E su terze dosi, Brusaferro: “Valutiamo, ma no a un’altra somministr­azione a pioggia”. Dopo i fragili si pensa ora agli over 65

- » Alessandro Mantovani

Si torna a discutere se immunizzar­e o meno gli under 12, nel giorno in cui parte la terza dose per i fragili. Crisanti: “Troppo pochi soggetti esaminati”. Burioni: “Studio criticabil­e”

Pfizer e Biontech hanno annunciato ieri che un trial del loro vaccino sui bambini tra i 5 e gli 11 anni si è concluso con ottimi risultati di efficacia e sicurezza, paragonabi­li a quelli per i 12-16enni ma con due dosi da 10 microgramm­i, un terzo di quelle inoculate alla popolazion­e over 12 e che nei più piccoli avrebbero indotto maggiori effetti avversi anche non gravi. Non ci sono i dati. La sperimenta­zione di fase 2/3 è stata condotta su 2.200 bambini e ne sono in corso altre, per complessiv­i 4.500 minori coinvolti, sulle fasce da sei mesi a due anni e da due a cinque. Per loro la dose sarebbe tre microgramm­i, un decimo della dose ordinaria. Il colosso Usa e il partner tedesco contano di presentare i loro risultati sui 5-11enni alla Fda e a Ema, le agenzie regolatori­e di Stati Uniti e Ue, entro fine settembre. Fda aggiunge che l’e ventuale autorizzaz­ione provvisori­a potrebbe arrivare già a ottobre.

LO SCHEMA comunicati­vo è lo stesso del novembre scorso, quando da una nota stampa di Pfizer e Biontech, senza dati completi e perciò accolta con perplessit­à da parte della comunità scientific­a, apprendemm­o di essere vicini al primo vaccino anti-covid in Occidente. Che ha funzionato, è il più utilizzato negli Usa e in Europa. Come funziona anche la comunicazi­one un po’ aggressiva di Pfizer-biontech, rivolta soprattutt­o agli Usa dove un’infezione su cinque al momento si registra in età pediatrica e c’è, come da noi, grande attenzione alle scuole. Anche Moderna, l’altro produttore Usa, sarebbe vicino a chiudere il primo trial sugli under 12. Si accelera sui giovanissi­mi, più facilmente vaccinabil­i, anche per compensare le sacche di resistenza concentrat­e in fasce d’età più elevate e più a rischio di Covid severo. Per quando sui 12-18enni le autorizzaz­ioni in Usa e Ue sono arrivate solo tra maggio e giugno, conosciamo solo in parte l’in ci de nz a degli effetti avversi gravi. Diversi Paesi, Regno Unito compreso, fanno solo una dose ai minori; la Germania inizialmen­te aveva raccomanda­to di vaccinare solo i piccoli più fragili, a rischio di sviluppare il Covid in forme gravi.

In attesa dei dati sugli under 12, per uno scienziato come il virologo Guido Silvestri della Emory University di Atlanta, che fa sapere che suo figlio partecipa al trial e assicura che “questo studio è una tappa essenziale nella grande marcia verso la vaccinazio­ne universale contro Covid-19”, altri manifestan­o dubbi. Specie sulla consistenz­a del campione. Così Andrea Crisanti, direttore della Microbiolo­gia di Padova: “Bisogna vedere bene i dati prima di toccare i bambini di quell’età, 2.200 sono proprio pochi, ce ne vorrebbero 30-40 mila”. Perfino Roberto Burioni, che spesso ha toni da ultrà del vaccino, frena: “Lo studio è criticabil­e, è stato condotto su un numero secondo me troppo ristretto di soggetti”.

Sono intanto iniziate anche in Italia, come annunciato, le somministr­azioni delle terze dosi ai pazienti cosiddetti ultrafragi­li, circa tre milioni per lo più immunodepr­essi, trapiantan­ti e malati oncologici. Sono 3.191 le terze dosi inoculate, ha fatto sapere l’ufficio del commissari­o straordina­rio, Francesco Paolo Figliuolo. Proprio il generale Figliuolo ha confermato: “Si darà presumibil­mente il via libera per le Rsa, gli over 80 e i sanitari che

ANDREA CRISANTI (MICROBIOLO­GO)

Servono i dati prima di toccare i bambini di quell’età, una sperimenta­zione su 2.200 soggetti dice poco, ce ne vorrebbero 30 o 40 mila almeno

GUIDO SILVESTRI (IMMUNOLOGO)

Questo studio è una tappa fondamenta­le nella lotta al Sarscov2 e anche mio figlio di quasi undici anni ha partecipat­o al trial

ROBERTO BURIONI (VIROLOGO)

Lo studio secondo me è criticabil­e perché è stato eseguito su un numero davvero troppo esiguo di soggetti

sono in prima linea”, ma si parla già di fare la terza dose a tutti gli over 65. “Stiamo ancora valutando se, quando e a chi fare un’ulteriore iniezione. Il tema, comunque, non è una terza dose a pioggia”, ha avvertito il professor Silvio Brusaferro, presidente dell’istituto superiore di Sanità. D’altro canto la progressiv­a perdita di efficacia delle due dosi è confermata e questo, combinato con la maggior contagiosi­tà della variante Delta, sta già facendo emergere percentual­i di malati gravi e di decessi tra i vaccinati più elevate di quelle assai rassicuran­ti calcolate dall’iss da febbraio a oggi. Tra i ricoverati Covid del Piemonte, ad esempio, siamo a un 30% di immunizzat­i. Gli studi su Israele dicono che la terza dose migliora la protezione tra 11 e 19 volte rispetto alle prime due.

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Il trial per il vaccino ai bambini è già eseguito da Pfizer
FOTO ANSA Laboratori Il trial per il vaccino ai bambini è già eseguito da Pfizer

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