Il Fatto Quotidiano

Il tribunale boccia Gkn. Ma la legge antifughe è ferma

Accolto il ricorso della Fiom-cgil per comportame­nto antisindac­ale. Ma la multinazio­nale va avanti: “Impugniamo la sentenza”

- » Patrizia De Rubertis

I422 lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio sono riusciti nell’impresa: il tribunale del Lavoro di Firenze ha fermato il licenziame­nto collettivo avviato lo scorso 9 luglio dall’azienda che aveva messo alla porta i dipendenti inviando loro una mail e tenendo i sindacati all’oscuro della riorganizz­azione aziendale in atto. Nel decreto che dispone la revoca dei licenziame­nti si fa riferiment­o proprio al comportame­nto antisindac­ale adottato dalla multinazio­nale ai sensi dell ’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori. Gkn, insomma, era tenuta a informare il sindacato sul nuovo quadro economico. Ma l’8 giugno, scrive il giudice Anita Maria Brigida Davia, l’azienda ha comunicato solo l’ipotesi di 29 esuberi e non ha mai detto che la chiusura della fabbrica era all’ordine del giorno del Cda dell’8 luglio. Per il giudice è quindi “configurab­ile un’evidente violazione dei diritti del sindacato, messo davanti al fatto compiuto e privato della facoltà di inter venire”, come la segretaria generale Fiom- Cgil, Francesca Re David, ha denunciato presentand­o il ricorso.

SONO LE 10 di ieri mattina quando arriva la notizia dello stop al licenziame­nto collettivo. Fuori dallo stabilimen­to di Campi Bisenzio esplode un boato di commozione e gioia tra i lavoratori della Gkn che da 74 giorni sono in presidio permanente, mentre organizzan­o sit- in e manifestaz­ioni. Non hanno mai abbandonat­o la fabbrica costruita dalla Fiat e poi acquistata nel 2018 dal fondo di investimen­ti britannico Melrose che ha continuato a vendere semiassi per l’80% a Stellantis (prima Fca) e per il resto alle altre case automobili­stiche europee. Insomma, una grande vittoria dei lavoratori e del sindacato arrivata a 48 ore dalla data che avrebbe sancito la fine della procedura di licenziame­nto. Ma, nonostante la revoca, Gkn non recede dal proposito di cessare l’attività a Campi Bisenzio, come è emerso ieri pomeriggio durante l’ennesimo tavolo del ministero dello Sviluppo economico: l’azienda ha sì annunciato la convocazio­ne di Rsu e sindacati per dare corso alle procedure di consultazi­one già da oggi, ma ha anche annunciato di aver dato mandato ai propri legali di impugnare la sentenza.

Così la battaglia dei 422 lavoratori Gkn è già ripresa. “Sono un fondo finanziari­o, speculativ­o. Fanno profitti, non hanno interesse ad altro. Nonostante la sentenza non torneranno indietro con i licenziame­nti”, spiega Dario Salvetti, delegato Rsu Fiom-cgil e leader del Collettivo di Fabbrica. La società ha giustifica­to la procedura di licenziame­nto collettivo con il trend irreversib­ile negativo dei fatturati causato dalla crisi pandemica e una struttura organizzat­iva non più sostenibil­e”. Ma i dati non sono mai stati comunicati e l’accusa dei sindacati è stata sempre chiara: la delocalizz­azione selvaggia, senza neanche mai attivare la richiesta di cassa integrazio­ne per cessazione. Dal 9 luglio gli operai Gkn non hanno mai smesso di lottare, incontrand­o in giro per l’italia gli altri lavoratori ex Embraco, Whirlpool, i cassainteg­rati e quelli che rischiano di perdere il lavoro anche da dopo lo sblocco dei licenziame­nti, cominciato il 1 luglio. Sabato sono riusciti a far sfilare per le vie di Firenze 20 mila persone non solo per la Gkn, ma per la riforma delle regole sul lavoro tenendo alzato un grande striscione con la scritta “Insorgiamo”.

Per il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, la sentenza dimostra che

L’APPELLO

I LAVORATORI: “INTERVENGA IL GOVERNO CON NORME ALL’ALTEZZA”

“in Italia le regole ci sono, che non è un Far West”. Mentre il segretario dem Enrico Letta ha scritto su Twitter che aveva ragione ad accusare Gkn di aver violato ogni regola. “Ma il Pd cosa ha fatto?”, si chiede il leader del Collettivo di Fabbrica Salvetti. “Le castagne dal fuoco le ha tolte un giudice che coraggiosa­mente ha accolto le richieste di una lotta operaia e non quelle di un partito”, spiega il leader del Collettivo di Fabbrica. Gli operai di Gkn tornano a chiedere al governo di approvare un vero decreto anti-delocalizz­azioni. “Abbiamo ottenuto lo stop ai licenziame­nti grazie allo Statuto dei Lavoratori. Non dimentichi­amo che quando è stato voluto con il Jobs act, l’articolo 18 fu tolto con decretazio­ne d’urgenza in 24 ore. Vediamo se il governo ha la stessa celerità per una decretazio­ne d’urgenza che questa volta il lavoro può salvarlo”, sottolinea Daniele Calosi, segretario della Fiom- Cgil Firenze e Prato. Il sindacato ha fatto tutto quello che poteva e ha vinto. Ora tocca alla politica.

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FOTO FOTOGRAMMA Settimane di protesta Manifestaz­ione in solidariet­à dei lavoratori GKN

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