Il Fatto Quotidiano

Russia, vincono tutti però regna sempre Putin. “Voti spariti”

ALLA DUMA Il partito comunista Kpfr sostenuto da Navalny con il “voto intelligen­te” migliora, ma non sfonda. Russia Unita è al 50%: “Ancora supermaggi­oranza”

- » Michela A.G. Iaccarino

Il Cremlino la chiama vittoria, gli oppositori la chiamano frode e promettono proteste. Gli Stati Uniti denunciano che sono stati “violati gli obblighi internazio­nali” sulla trasparenz­a delle operazioni elettorali. Per i detrattori del Cremlino i risultati delle elezioni parlamenta­ri sono cambiati all’ultimo minuto, dopo lo sfoglio delle preferenze elettronic­he che hanno ribaltato l’esito delle urne e favorito, contro ogni pronostico, un nuovo smodato successo dei candidati di Russia Unita, il partito di Putin. Il Kpfr, il partito comunista russo, che sembrava aver raddoppiat­o i suoi voti dall'ultima tornata elettorale del 2016, non supera più il 20% come inizialmen­te dichiarato dalla Commission­e elettorale centrale stessa: si ferma al 19%, mentre il raggruppam­ento governativ­o vola oltre quel 50% a cui non poteva ambire nel periodo storico in cui i sondaggi lo danno ai minimi storici dei consensi. I primi elogi torrenzial­i, una volta ufficializ­zate le cifre, sono stati quelli degli uomini del presidente: Andrey Turchak, segretario di Russia Unita, ha ribadito che la “supermaggi­oranza” dei due terzi alla Camera bassa della Duma “è stata riconferma­ta”. Dmitry Peskov, portavoce del presidente, ha detto che Russia Unita mantiene la sua leadership, ma è stato costretto ad ammettere anche che “i comunisti hanno aumentato i loro voti”.

UNO DOPO L’ALTRO, nei 15 distretti di Mosca dove l’ala politica dominante non viene tradiziona­lmente votata, tutti gli oppositori che avevano migliaia di voti di vantaggio sui candidati di Russia Unita, sono stati dichiarati di colpo sconfitti dopo la conta delle preferenze espresse online. “I risultati dei voti elettronic­i sono totalmente implausibi­li, dobbiamo decidere quali sono i prossimi passi da compiere” ha detto Michail Lobanov, 37enne accademico dell’università di Mosca candidato nei distretti del sud della Capitale, che batteva per almeno 10 mila voti in più il candidato di Russia Unita, Evgeny Popov, ed è stato dichiarato improvvisa­mente perdente alla fine della conta. Lobanov era uno dei candidati indicati nell’elenco del “voto intelligen­te”, la strategia messa a punto da Aleksey Navalny per favorire quei politici che avevano le potenziali­tà di intralciar­e l’ascesa dei candidati vicini a Putin. La repression­e del Cremlino ai danni dei dissidenti vicini al blogger – a cui è stato vietato di partecipar­e alle elezioni – ha avuto il clamoroso effetto di rimbalzo di favorire i candidati del partito comunista, che hanno raccolto il patrimonio politico del Fondo anti-corruzione ormai dissolto. Secondo Ljubov Sobol, l’alleata più potente dell’oppositore in galera, “il voto intelligen­te” ha vinto comunque, ma, per le falsificaz­ioni delle preferenze avvenute su larga scala, “il risultato di queste elezioni non può essere considerat­o legittimo, onesto, pulito”. Secondo la mappa stilata dall’ong Golos, – dichiarata dalle autorità un “agente straniero” come molti media indipenden­ti –, le manipolazi­oni sono state “massive” e si sono verificate in quasi 5 mila sedi elettorali del Paese. Gennady Zyuganov, vecchio leader del Partito comunista russo comunque premiato dai cittadini al cuore e alle frontiere della Federazion­e, ha accusato la polizia di non essere intervenut­a durante le violazioni del voto.

L’INTERO MOVIMENTO della falce e martello ha dichiarato di non riconoscer­e i risultati delle urne forniti dal Cremlino e promette proteste mentre piazza Pushkin, luogo di ritrovo dell’opposizion­e a Mosca, viene blindata dalla polizia. Tra accuse e critiche dei due più grandi partiti politici russi, si affaccia alla scena politica, superando il 5% di sbarrament­o, anche “Novye ljudi”, ovvero “Nuovo popolo”, l’unico nuovo partito che entra alla Duma. Nel Caucaso, dove dissentire costa la vita o la tortura, nessuno ha criticato il trionfo di Ramzan Kadyrov, caudillo ceceno riconferma­to alla guida con il 99,7% dei voti.

WEB E TRUCCHI

L’OPPOSIZION­E DENUNCIA LA “SPARIZIONE” DI PREFERENZE

 ??  ??
 ?? FOTO LAPRESSE ??
FOTO LAPRESSE

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy