“Qui a Napoli Letta e Conte aiutano, ma è anche merito mio”
Fuggo dai dibattiti con i candidati? Io mi confronto con la città. Entro dicembre devono darci un miliardo
Ci vuole il fisico per fare la campagna elettorale.
Il timore è che fossi troppo mingherlino per Napoli? Gaetano Manfredi era accademico e per giunta mingherlino.
Anch’io avevo le mie preoccupazioni. Poi però la campagna elettorale mi è piaciuta e ogni giorno che passa mi piace di più. È in testa ai sondaggi, è quasi sindaco.
Il contatto galvanizza, conosci la città più di quanto immagini e sai che la gente non ti chiede miracoli, non vuole l’imbonitore o il fantuttone. Sa che Napoli è
‘‘ complicata e governarla è difficile. Lei è galvanizzato perché gioca quasi a porta vuota.
Non mi permetterei mai di pensarlo. Sono felice perché sto conducendo la campagna elettorale che desideravo, ed essa sta dando i frutti che speravo. È così forte da rifiutare qualsiasi confronto con gli altri candidati. Non è bello e secondo me non è giusto.
Il no. confronto Quei dibattiti lo vivo invece ogni gior- sono presenze si costruiti. costruite con discorChi l’ha consigliata di rifiutare i dibattiti?
Non sono il tipo da lasciare ad altri le decisioni da prendere. Però fa strano uguale che Manfredi fugga.
Fuggo? Questa è bella. Vado ovunque in città, mi confronto con chiunque, altro che fuga. Aspetti.
Mi lasci finire: sono accademico ma amo la concretezza, sono laureato in ingegneria. Da rettore della Federico II e da ministro credo di aver fatto, non cianciato. Napoli ha un buco di 4 miliardi.
Nella prossima finanziaria il governo deve liberarci almeno di parte di questo peso. È impossibile da reggere. Come si amministra una città senza poter spendere un euro? Quanto le hanno promesso?
Secondo l’intesa raggiunta, almeno un miliardo per dicembre. È davvero indispensabile per farci respirare un po’. Lei va d’amore e d’accordo con i Cinquestelle?
Io sì. Li vedo coinvolti, mi stanno aiutando. Come del resto il Pd e l’ampia coalizione. A Roma e Torino ognun per sé.
Ma Napoli dice che Pd e Cinquestelle affondano radici in un comune sentire. Il centrosinistra di domani nasce sotto al Vesuvio. Lei così schivo, nelle foto sembra quasi sopraffatto da una estensione spesso vigorosa dell’affetto.
Mi piace l’estensione. E pensare che non voleva candidarsi.
Non amo fare la testa di legno. Per governare questa città servono risorse e capitale umano. Sono condizioni imprescindibili. Hanno voluto me? Ora sgancino i soldi.
Lo devono a Napoli che ha un piano di rientro finanziario immaginato ai tempi di un rigore ossessivo oggi insostenibile. Il Covid ha aggravato ciò che era già grave. Il centrodestra è squinternato e azzoppato. La Lega non è riuscita a presentare la lista.
Questo è un fatto politicamente rilevante. Mentre lei, a differenza di altri suoi colleghi, ha Pd e Cinquestelle che vanno d’amore e d’accordo. È anche un po’ m eri to mio. E sia Enrico che Giuseppe mi hanno dato una grande mano. Letta e Conte.
Disponibili, presenti, amichevoli. Il suo sfidante sembra invece più solo.
In Italia il centrodestra è più debole di quanto appaia e noi più forti di quanto si creda. Comunque Manfredi va a palazzo San Giacomo solo dietro il corrispettivo di un miliardo, prima rata dell’ingaggio.
Serve a Napoli quel miliardo. Ed è una necessità vera. Non è che alla fine a Roma fanno orecchie da mercanti?
È scritto nero su bianco. Cambiale firmata.