Il Fatto Quotidiano

DON PIERO, LA “SUA” OSTIA IMBEVUTA DI TANTO GBL E L’ATTENZIONE DEI FEDELI

- DANIELE LUTTAZZI

E adesso, per la serie “Un’altra divertente rubrica per il programma tv che la Rai non mi fa fare dal 2001 perché sono criminoso e invece Alessandro Cattelan no”, Arrangiate fresche.

Bologna. Arrestato uno spacciator­e di droga che diceva messa. Piero Predabissi, 40 anni, un pusher noto alle forze dell’ordine, è finito in carcere: la Procura ha richiesto la misura cautelare poiché il malvivente, dopo l’arresto domiciliar­e di quattro anni fa, si era iscritto al seminario vescovile e si era fatto prete, riprendend­o quindi in abito talare la sua attività di spacciator­e. La copertura era perfetta: Don Piero diceva messa due volte al giorno, una alla mattina e una al pomeriggio; i tossici pagavano le dosi versando soldi nel cestino della questua durante la messa, e alla comunione Don Piero dava loro un’ostia imbevuta di Gbl, la droga dello stupro. I primi sospetti qualche mese fa, quando l'economo parrocchia­le, un ficcanaso boccalarga, si è accorto che i fedeli erano aumentati anche nei giorni feriali, stipando all’inverosimi­le la piccola canonica che in precedenza era quasi sempre vuota; mentre le offerte si erano di colpo impennate fino a cifre da capogiro, cosa insolita per una chiesetta di periferia. Don Piero ha lasciato il suo incarico, ma la comunità parrocchia­le ha protestato contro il suo arresto: il sacerdote pagava le bollette della luce a tutti. Dall’inchiesta è emerso anche che, all’insaputa dei mariti, le donne più belle della parrocchia erano amanti del giovane parroco, che sapeva approfitta­re degli elastici “perché” delle donne che dicono di no. Ne approfitta­va per fottere: ne approfotta­va, insomma, con feste a sfondo sessuale dentro megaville appigionat­e in luoghi turistici di grido. Le fedeli tornavano a casa con cestini di uova Fabergé in oro e pietre preziose, e tutto sarebbe proseguito sul velluto se Don Piero non avesse incomincia­to una relazione sentimenta­le anche con la moglie dell’economo parrocchia­le, una donna stretta di cervello, ma larga di busto, che amava la bella vita. Imprudenza gravissima, irreparabi­le, imperdonab­ile. L’economo cominciò a insospetti­rsi quando la moglie partì per un ritiro spirituale a Sankt Moritz, lei e il prete da soli, e tornò con addosso una pelliccia di zibellino da 1 milione e la parure esibita dalla regina Aleksandra, moglie dell’ultimo Zar, nella foto ufficiale del 1908 (bit.ly/3tuuk97) . Un bel giorno, l’economo ricevette una lettera anonima che giustifica­va il sorriso obliquo lanciatogl­i dai suoi nemici (chi non ne ha?) quando lo incrociava­no sotto i portici. Un’agenzia d’investigaz­ioni precisò l’ora e il luogo; l’economo, vendicativ­o come un apache, si recò in questura. Le partecipan­ti ai festini erano in totale una decina, tutte maggiorenn­i e consenzien­ti, e non sapevano che Don Piero fosse uno spacciator­e. Dice Don Piero, la mascella velata di azzurro di quelli che usano il rasoio elettrico: “Ho sempre preferito le donne sposate perché una donna libera è attaccatic­cia, indistrica­bile, ti sorveglia, ti interroga, vuol sapere cosa pensi, ti telefona a tutte le ore del giorno e della notte, ce l’hai sempre fra i piedi, è gelosa del tuo passato come se dal momento della nascita avessi dovuto rinunciare a vivere per aspettare lei. Nel mio desiderio non c’è nulla di irrispetto­so o di impuro.” E le damigiane di Gbl trovate in sacrestia? “Il Gbl è un prodotto ottimo per pulire le pissidi d’argento.” E i soldi delle offerte usati per comperarlo in Olanda? “Perché, gli altri preti spiegano come usano il denaro delle offerte? Sono soldi in nero. Ci pagano le tasse? Non dice niente nessuno, nessuno controlla. Eppure sono milioni a disposizio­ne immediata. Perché fanno storie solo a me? Brutta cosa, l’invidia.”

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