Il Fatto Quotidiano

Aosta, la corruzione diventa “impropria”: la prescrizio­ne salva ex presidente Rollandin

- CHRISTIAN DIEMOZ

La corruzione non c’è più. O meglio, ha cambiato veste rispetto a quella inizialmen­te contestata ad Augusto Rollandin per episodi del 2013, quando era presidente della Regione Valle d’aosta. Per i giudici della Corte d’appello di Torino è passata da propria a impropria, ma il reato si è prescritto. L’imperatore della politica valdostana ha incassato così il “non doversi procedere”, uscendo indenne dal processo. Che aveva addensato nubi minacciose sul più longevo politico della Vallée (13 anni a capo di Giunte a trazione autonomist­a e 5 da senatore). Nel marzo 2019, il Gup di Aosta gli aveva inflitto 4 anni 6 mesi e 20 giorni di carcere e quel verdetto ne aveva causato la sospension­e, per la legge Severino, dalla carica di consiglier­e regionale. Abito che Rollandin veste ancora: nel 2020, malgrado l’etichetta di “impresenta­bile” incollatag­li dalla Commission­e antimafia, si era (ri)candidato.

Poco importa se ciò ha significat­o divorziare dal suo movimento, l’union Valdôtaine, inventando “Pour l’autonomie”. Per colui che tutti in Val chiamano “Guste”, in patois, il sostituto pg Giancarlo Avenati Bassi aveva chiesto 5 anni. “Mi fa piacere – chiosa Rollandin –. Anche se son dovuti passare anni. Ma meglio tardi che mai”.

Ad appellare il giudizio di 1° grado, oltre agli imputati, era stata la Procura. Rollandin era stato assolto dall’accusa di aver dato vita – con l’ex consiglier­e delegato del Forte di Bard Gabriele Accornero e il grossista alimentare Gerardo Cuomo – a un’associazio­ne a delinquere contro la P.a.. Per il pm Luca Ceccanti e il procurator­e capo Paolo Fortuna, i tre erano “un’elaborata banda criminale”. Secondo l’accusa, Rollandin aveva premuto per favorire l’ampliament­o della sede della ditta di Cuomo, con Accornero quale “trait d’union” tra i due. In cambio, a “Guste” sarebbero andati un cambio di gomme gratis e un incontro elettorale coi dipendenti del “Caseificio Valdostano”. Fatti che per i giudici d’appello meritavano diversa qualificaz­ione, e il sipario della prescrizio­ne è calato (Accornero e Cuomo avevano riportato, in 1° grado, rispettiva­mente 4 anni 6 mesi e 20 giorni e 3 anni e 8 mesi).

L’assoluzion­e è poi scattata per gli affidament­i di alcuni lavori nella fortezza, che vedevano altri tre imputati. Sono rimasti un anno ognuno per Accornero e Cuomo, per corruzione nelle forniture del 4K, trail organizzat­o dal Forte nel 2016. Insomma, in Valle tutto bene. O quasi.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy