Il Fatto Quotidiano

Trattativa, Dell’utri-show: “Voi siete l’odio Quotidiano”

- SAUL CAIA

“Sono qui per l’ultima udienza del mio processo. Ma non ho niente da dire”. Le poche parole dell’ex senatore e fondatore di Forza Italia Marcello Dell’utri nascondono la tensione per il finale del processo Trattativa Stato- Mafia, sentenza attesa a giorni, in cui rischia una condanna a 12 anni per minaccia a Corpo politico dello Stato. Per la Procura generale di Palermo, apparati dello Stato e Cosa nostra avrebbero mediato per interrompe­re l’ondata stragista degli anni ‘90, e per questo sono imputati anche gli ufficiali dell’arma Mario Mori, Giuseppe De Donno e Antonio Subranni, e i boss Nino Cinà e Leoluca Bagarella. “Venticinqu­e anni di indagini che non hanno portato a nulla. Alcuni collaborat­ori dicono che c’è stata un’indicazion­e della mafia a votare Forza Italia, ma nessun riferiment­o a Dell’utri. Non c’è nulla, sul presunto incontro tra Vittorio Mangano e il senatore”, replica in aula l’avvocato Francesco Centonze (difensore di Dell’utri) attaccando la ricostruzi­one dell’accusa. “Perché si continua ad accanirsi contro il generale Mario Mori – dice il suo difensore Basilio Milio –, è una brava persona e per tutta la vita ha servito questo ingrato Paese”. L’ex senatore Dell’utri ha ascoltato in aula le repliche. Gli abbiamo chiesto un commento sulla pagina che amici e colleghi gli hanno dedicato sul Corriere per il suo 80simo compleanno. “Preferisco non commentare, il suo giornale le preclude qualsiasi domanda – risponde Dell’utri –. Lei scrive per un giornale che chiamo l’o di o quotidiano”. Quando riproviamo la domanda, sornione sbotta: “Ma che cavolo ve ne frega”. “Vuole sapere come mi sento? – dice Dell’utri uscendo dall’aula – Come un turco alla predica. Non ho capito nulla di quello che hanno detto, non so di cosa parlano”. E così alla fine dell’udienza di ieri, mentre l’ex senatore si è concesso un piatto di “pasta c’anciova” (pasta con le acciughe), i giudici si sono ritirati in camera di consiglio. Che durerà almeno un paio di giorni.

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