Il Fatto Quotidiano

Super green pass boomerang: le prime dosi calano del 33%

- » Natascia Ronchetti

■ A inizio settembre, in una settimana, sono state effettuate 733mila somministr­azioni. Dal 14 al 20, invece, poco più di 492mila. Escluse alcune aree del Paese, “il boom” non si vede

Quattro giorni fa il commissari­o all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato un incremento generalizz­ato delle prenotazio­ni delle prime dosi “tra il 20 e il 40% rispetto alla scorsa se ttimana”. Era il 18, sabato scorso. Effetto- Green pass, secondo Figliuolo, dopo l’introduzio­ne dell’obbligo del certificat­o verde nei luoghi di lavoro.

QUALCHE migliorame­nto c’è stato in alcune di quelle aree dove è più alta la percentual­e della popolazion­e che non si è ancora vaccinata, tra indecisi, ritardatar­i, no vax. Se, però, si vanno a verificare i numeri rilevati i primi di settembre, si nota che le somministr­azioni delle prime dosi stanno sensibilme­nte calando, invece. Dalle oltre 134 mila del 1° settembre (poi stabili a più di 115 mila nei due giorni successivi) sono scese progressiv­amente nella settimana compresa tra il 14 e il 20 (lunedì scorso). Periodo in cui hanno oscillato tra un minimo di poco più di 52 mila e un massimo di 85.310. In soli sette giorni, i primi di settembre, ne sono state fatte più di 733 mila. Nell’ultima settimana, fino all’altroieri, poco più di 492 mila. Il che significa quasi il 33% in meno. Inoltre, quando è stato approvato il decreto che prevede l’obbligo di vaccinazio­ne per tutti i lavoratori (approvazio­ne avvenuta il 16 e annunciata da due settimane) le prime dosi furono 61.882 e nei giorni immediatam­ente successivi non sono mai arrivate nemmeno a sfiorare quota 100 mila.

Il boom , insomma, non c’è stato. Certo, deve essere considerat­o che la platea della popolazion­e da vaccinare sta diminuendo sempre di più, visto che hanno già completato il ciclo più di 41 milioni di persone. E di conseguenz­a i numeri con il passare del tempo tendono a ridursi. Ma una vera rincorsa non sembra esserci stata. Ancor più dell’ultimo decreto del governo, ha cominciato a smuovere le acque l’estensione del certificat­o verde su treni a lunga percorrenz­a, aerei, traghetti. Ancora prima ha impresso una impennata l’obbligo di esserne in possesso per entrare in ristoranti, musei, palestre. E resta alta la percentual­e di popolazion­e non vaccinata in alcune regioni: in Alto Adige, al primo posto in Italia con il 34,7% senza nemmeno la prima dose, in tre giorni, da venerdì scorso all’altro ieri, negli hub vaccinali sono state fatte duemila prime somministr­azioni.

In Sicilia, dove il 31,6% della popolazion­e non è protetta, dal 17 al 20 settembre sono entrate complessiv­amente per la prima volta in un hubquasi 30 mila persone. In Campania, nello stesso lasso di tempo, 26.144; in Friuli-venezia Giulia 3.895. Infine, ecco la Calabria: nemmeno 11 mila abitanti. E qui il tasso di non vaccinati raggiunge il 31,7%.

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