Il Fatto Quotidiano

• Gismondoi benefici agli indecisia

- MARIA RITA GISMONDO

IL SUCCESSO del programma di vaccinazio­ne Covid-19 dipende dalla partecipaz­ione di massa. La messaggist­ica concisa e persuasiva diventa fondamenta­le, in particolar­e, dati i livelli sostanzial­i di esitazione sui nuovi vaccini. Siamo tutti concordi che proprio questo è stato un punto debole in tutta la campagna vaccinale. Il problema non è solo italiano. Un’interessan­te pubblicazi­one su Lancet , dal titolo “Effect of different types of written vaccinatio­n informatio­n on Covid-19 vaccine hesitansy in the UK” (Effetto di diversi tipi di informazio­ni scritte sulla vaccinazio­ne in tema di esitazione al vaccino contro il Covid-19 nel Regno Unito) riporta importanti risultati, che potrebbero essere d’aiuto alla sanità pubblica. Una prima consideraz­ione sui gruppi in studio è che nella popolazion­e fortemente titubante (in media 10% in tutti i Paesi europei) l’informazio­ne sui benefici personali riduce l’esitazione in misura maggiore rispetto alle informazio­ni sui benefici collettivi. Informare le persone che un vaccino Covid-19 è sicuro ed efficace, senza nascondere alcune inevitabil­i reazioni indesidera­te, aumenta l’accettazio­ne rispetto a una condizione di assenza di informazio­ni o di eccessive rassicuraz­ioni. Fornire informazio­ni sul beneficio dell’immunità collettiva della vaccinazio­ne non ha mostrato alcun effetto complessiv­o della popolazion­e sull’accettazio­ne del vaccino. Ciò è la conseguenz­a del fatto che coloro che sono riluttanti sono, solitament­e, i meno aperti a una visione collettiva. Uno dei punti critici sollevati dai titubanti è la velocità con la quale questi vaccini sono stati proposti. Il rapporto rischio/beneficio avrebbe potuto giocare un ruolo importante unitamente all’informazio­ne dell’esistenza di aspetti ancora poco conosciuti. Lo studio mostra che informazio­ni brevi e accuratame­nte elaborate possono modificare la volontà di essere vaccinati per Covid-19 di coloro che sono più fortemente titubanti. Importanti, ma difficili da gestire, le informazio­ni nelle pagine web online. È necessario ulteriore lavoro per sviluppare messaggi che siano persuasivi per l’importante gruppo di persone attualment­e dubbiose.

direttore microbiolo­gia clinica e virologia del “Sacco” di Milano

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