Ita, il piano non si vede: “top secret” in Parlamento
Braccia conserte, qualche movimento delle mani per contenere una manciata di fogli e, soprattutto, pochissime risposte. Così ieri il presidente di Ita, Alfredo Altavilla, ha affrontato le due audizioni, alla Camera e al Senato, sul piano industriale della nuova compagnia di bandiera che spiccherà il volo il 15 ottobre con una flotta dimezzata di 52 aerei e con soli 2.800 dipendenti rispetto agli attuali 11 mila di Alitalia. Dell’ad di Ita, Fabio Lazzerini, nessuno ne ha sentito la voce. Eppure le due audizioni erano attesissime e, sulla carta, ricche di dati tanto da aver fatto ottenere dai vertici di Ita la loro segretazione.
LA SOCIETÀ a totale capitale pubblico, dopo lo strappo dell’altro ieri con i sindacati, ha invece deciso di andare avanti con il proprio piano: senza dettagli sui futuri accordi di leasing per aumentare la flotta e commerciali per riconquistare le tratte europee ed extra Ue ormai perse. Ma soprattutto Ita ha ribadito di adottare unilateralmente il proprio regolamento, avviando le chiamate ad personam. “Le assunzioni sono partite oggi (ieri, nda)”, ha comunicato Altavilla ribadendo che il contratto di lavoro applicato non segue il contratto collettivo nazionale, con salari che – stando ai sindacati – sono fino al 40% più bassi, ma che per i vertici Ita sono invece “assolutamente allineati” e “in alcuni casi superiori a quelli degli altri vettori tradizionali”.
“In base a quanto ascoltato, c’è la conferma che Ita ha messo a punto un piano al contrario: è partito dal reset del contratto collettivo, pur trattandosi di azienda pubblica.
E solo tra un anno si vedranno i veri numeri del piano”, spiega la senatricem5s Giulia Lupo, che più volte si è appellata con Pd e Leu affinché il governo intervenga. Richiesta che ora ha colto nel segno: sul piano industriale di Ita il 5 ottobre ci potrebbe essere una informativa del ministro del Tesoro Daniele Franco.
Anche se il presidente di Ita non ha fornito dettagli, sono i sindacati – in mobilitazione davanti la sede di Ita a Fiumicino, dove resteranno fino allo sciopero generale di venerdì – a fornire i dettagli del nuovo regolamento. Secondo Filt Cgil, lo stipendio mensile di un assistente che vola 60 ore sarà di 890 euro, contro il triplo che prende oggi. Importo che, però, viene calcolato con una tariffazione progressiva e una base fissa in busta paga. Sparita poi la quattordicesima e riposi saranno dimezzati. A distanza è andata in scena anche un’altra querelle tra Ita e l’ex compagnia di bandiera sul marchio Alitalia. Se per Altavilla il prezzo base di 290 milioni di euro viene bollato come “irrealistico”, i commissari di Alitalia confermano che la stima rappresenta un valore minimo certificato. Oggi si ricomincia.