“È equiparabile all’obbligo vaccinale e rispetta la Carta”
L’obbligo diffuso del Green pass“è equiparabile all’obbligo vaccinale” e pertanto le limitazioni alle libertà individuali che ne conseguono rientrano nella legittimità politica e costituzionale. È netto il professore Valerio Onida, già presidente della Corte costituzionale, secondo cui l’ultimo decreto potrà convincere i molti indecisi.
Professore ritiene che il decreto sul Green pass leda i diritti dei lavoratori?
No, affatto. Il punto da cui dobbiamo partire è che questo obbligo di Green pass equivale a una sorta di obbligo vaccinale indiretto, con l’obiettivo di immunizzare più persone possibile. La Costituzione prevede che con legge si possano disporre trattamenti sanitari obbligatori. Se si può imporre l’obbligo di vaccinazione, a maggior ragione si può, sempre con legge, imporre questa forma di obbligo indiretto e attenuato. Se la legge che impone ciò rispetta i criteri generali di proporzionalità e adeguatezza non vedo rischi di violazioni costituzionali.
La fase più acuta dell’emergenza è però passata.
Sì, ma si è sempre detto che la pandemia non si sarebbe esaurita fino a quando non avremmo raggiunto quasi la totalità della popolazione con la vaccinazione. Dobbiamo necessariamente arrivare a numeri molto alti per evitare la diffusione del virus e delle varianti.
I numeri dei contagi giustificano provvedimenti così severi?
Sulla situazione reale, mi baso su quanto dicono gli scienziati e so che rilevano l'importanza di continuare a vaccinare. Perciò una misura che favorisce le vaccinazioni non è solo ragionevole, ma anche opportuna.
È giusto che chi non vuole vaccinarsi paghi i tamponi?
Chi non è vaccinato perché non ha la possibilità di farlo per problemi sanitari individuali, giustamente è esente dalla spesa e potrà fare il tampone gratuitamente. Ma chi invece ha tutte le possibilità di vaccinarsi e non lo fa, rendendo così più difficile raggiungere l’obiettivo della vaccinazione di massa, credo sia giusto che non pretenda di mettere il costo dei tamponi a carico della collettività.
L’italia però è l’unico Paese occidentale a prendere misure così drastiche.
Preferisco ragionare su che cosa è bene per l’italia, che è stato il primo Paese europeo a fare i conti con la pandemia e da subito ha capito che la vaccinazione sarebbe stata uno strumento chiave.
Dunque non teme pericoli di incostituzionalità?
No, una volta che c’è una legge: vale anche qui il bilanciamento tra le ragioni della salute pubblica e la libertà individuale.
Non era meglio evitare ambiguità e adottare l’obbligo vaccinale diretto?
Nei fatti cambia molto poco, ma un obbligo diretto comporterebbe anche che si debbano prevedere sanzioni per chi non ottempera, e controlli più estesi e complessi. Con lo strumento del Green pass, questo aspetto è più facilmente gestibile: la sanzione consiste nella impossibilità di accedere alle situazioni ( ad esempio di lavoro) che richiedono l’immunizzazione.
Le proteste sarebbero state più forti?
Non so come avrebbero reagito gli italiani, anche se già non da oggi esistono vaccinazioni obbligatorie. In ogni caso, mi auguro che il decreto sia sufficiente per raggiungere l’obiettivo.
‘‘ Non vedo rischi costituzionali: una misura che induce a vaccinarsi è opportuna