Il Fatto Quotidiano

Green pass fasulli, indagato medico della Roma bene

- VINCENZO BISBIGLIA

Politici, personaggi dello spettacolo, sportivi e imprendito­ri senza vaccino, ma con Green pass (fasulli). A loro disposizio­ne, un medico di base che dal suo studio nel cuore della Capitale, secondo gli inquirenti, avrebbe effettuato certificaz­ioni vaccinali false, forse in cambio di soldi e favori. L’inchiesta top secret della Procura di Roma fa tremare la Roma bene. Lo studio e l’abitazione del “medico dei vip” ieri mattina sono stati perquisiti su disposizio­ne dei magistrati romani. Nella lista dei pazienti del profession­ista, indagato per falso, ci sarebbero un centinaio di persone. Al momento vi è stretto riserbo da parte degli inquirenti, che stanno cercando di verificare le modalità con cui sono arrivate le attestazio­ni false, tanto che il dottore non è stato nemmeno ancora segnalato alla Asl Roma 1 né all’ordine dei medici.

Secondo le ricostruzi­oni, il profession­ista avrebbe sfruttato alcune piccole falle nel cosiddetto “sistema t.s.”, che sta per “sistema tessera sanitaria”. I medici di base sono autorizzat­i a inserire in questo database attestazio­ni relative ai loro pazienti (o comunque a residenti nel territorio dell’asl di competenza) circa la presenza di patologie ostative che impediscon­o la somministr­azione del vaccino, l’avvenuta guarigione dall’infezione da Covid-19 o addirittur­a l’avvenuta vaccinazio­ne in un Paese straniero (come Stati Uniti, Israele o Emirati Arabi). Ma la relativa certificaz­ione non deve necessaria­mente essere allegata. In questo modo, il sistema informatic­o del ministero della Salute fornisce automatica­mente il Green pass. Fonti dell’asl Roma 1 spiegano che la “falla” era stata già fatta presente alle autorità competenti. L’inchiesta, a quanto si apprende, sarebbe nata da una segnalazio­ne anonima.

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