Lupi: “Bernardo la smetta di chieder soldi”
Adieci giorni dalla chiusura delle urne, lo psicodramma interno al centrodestra milanese è tutt’altro che risolto. La disfatta contro Beppe Sala ha lasciato scorie e rancori, veleni che non abbandonano il fu candidato Luca Bernardo, sempre alle prese col fuoco amico: quello di chi gli rinfaccia di “pensare soltanto ai soldi” e quello di chi, come anticipava Re pubb lica ieri, vorrebbe spingerlo alle dimissioni da consigliere.
Un passo alla volta. La questione dei finanziamenti per la campagna elettorale è vecchia di qualche settimana, cioè da quando Bernardo minacciò la sua coalizione di ritirare la candidatura se non avesse ricevuto i soldi promessi. Negli ultimi giorni si è scoperto, per bocca dello stesso Bernardo, che alla fine soltanto Lega e Fratelli d’italia avevano onorato l’impegno, mentre Forza Italia e i Popolari di Maurizio Lupi hanno speso denaro solo per le proprie iniziative.
Bernardo, dal canto suo, ha gioco facile nel punzecchiare i partiti morosi, ricordando le loro colpe in una campagna elettorale fallimentare. Ma quest’ insistenza non piace affatto a Lupi, che sentito dal Fatto è categorico: “Noi abbiamo sempre detto a Bernardo che avremmo speso soldi solo per la nostra lista e i nostri candidati: lo abbiamo chiarito all ’ inizio, durante e alla fine della campagna. Il nostro aiuto, visto che siamo un piccolo partito, era quello portare più voti possibili, e mi pare che nel disastro generale il nostro 2 per cento non sia male”. Quando gli facciamo notare che i mancati finanziamenti sembrano essere una ferita aperta per il pediatra, i toni si fanno più accesi: “È la prima volta che vedo un aspirante sindaco che si candida a condizione che i partiti gli paghino la campagna elettorale”. E ancora: “È vero che Bernardo non è un politico, ma qualcosa deve imparare. La politica è passione e significa mettersi al servizio del cittadino, non è aspettare sempre che qualcuno ti paghi”.
C’È POI L’INCOGNITA sul futuro, anche se Bernardo sembra avere le idee chiare: come ha annunciato fin dal giorno delle elezioni, sua intenzione è restare cinque anni in Consiglio comunale sedendo nei banchi dell’opposizione. Tanto è vero che in questi giorni si sta attivando con alcuni funzionari del comune di Milano per ottenere gli uffici e organizzare uno staff, assicurando a tutti di voler mantenere la parola data. Un progetto che, secondo R ep ub bl ic a, la coalizione di centrodestra vorrebbe stroncare sul nascere, favorendo le sue dimissioni entro l’anno in modo che non sia Bernardo il volto e la guida dell’opp osizione a Sala. L’indiscrezione però, sibila una fonte milanese di centrodestra, risponderebbe più al desiderio di qualche consigliere vendicativo piuttosto che al volere dei vertici dei partiti. I quali, per il momento, smentiscono di aver chiesto alcunché al pediatra. Meglio procedere un guaio alla volta.