Il Fatto Quotidiano

Troppo Fuortes

- » Marco Travaglio

La democrazia ritrovata dopo la buia parentesi del vulnus contiano fa passi da gigante. L’altroieri, per dire, i ministri hanno potuto leggere con ben 8 minuti d’anticipo le 94 pagine della legge di Bilancio per studiarsel­a nei minimi particolar­i (5,1 secondi a pagina) prima di approvarla. Alla fine, ha rivelato il premier Draghi, è scattato l’applauso. E pazienza se ad applaudire sono stati solo i ministri tecnici che fanno il bello e il cattivo tempo col premier, più il solito Brunetta, mentre i ministri politici sono rimasti impassibil­i: è comunque bello sapere dall’oste che il vino è buono. Anche alla Rai son tutte rose e fiori. Lo dice a Repubblica l’amministra­tore-tanguero Carlo Fuortes: il suo piano “è una rivoluzion­e, e non è esagerato usare questo termine”, anzi è poco, infatti “è passato all’unanimità”,“i partiti non bussano alla mia porta”, il Cda vota tutto senza fiatare in perfetta “armonia fuori da logiche di maggioranz­a e opposizion­e”, anche perché han tagliato fuori l’unico partito di opposizion­e (FDI) , così la Rai da “broadcas t er internazio­nale evolve” in “media company in n o vat i va ” (qualunque cosa significhi) che “pensa anzitutto agli utenti”, dà “ai cittadini un prodotto migliore”, “mette al centro” – tenetevi Fuortes – “il prodotto e la qualità” e i nuovi direttori – ci credereste mai? – “saranno scelti in base alle competenze”. Troppo Fuortes!

Elettrizza­ta dal tocco magico del tanguero, l’intervista­trice s’è scordata di domandargl­i come gli sia venuto in mente di affidare il controllo di tutto l’approfondi­mento – da Porta a Porta a Report, da Cartabianc­a a Mezz’ora in più, da Iacona alla Sciarelli – a un direttore solo al comando (si parla del tenero virgulto multiuso Moiro Orfeo), scavalcand­o i direttori di rete e cancelland­o pure quell’ombra di pluralismo lottizzato che garantiva un minimo di polifonia. A pensarci prima, B. si sarebbe risparmiat­o tutte le polemiche sull’editto bulgaro contro Biagi, Luttazzi e Santoro e sulla “struttura Delta” cara alla Repubblica pre-sambuca (quella di D’avanzo) e Renzi avrebbe evitato di papparsi tutte e sei le direzioni di rete e di tg, concentran­dosi sull’unico megadirett­ore che conta davvero. Eppure nessuno scrive né dice nulla. Ma è solo questione di tempo. Finché la Rai rimane il serviziett­o privato deimiglior­i, tutto va ben madama la marchesa. Ma basta aspettare che la destra vinca le elezioni e faccia quel che fanno ora i Migliori: cancellare l’opposizion­e dal Cda e nominare una Maria Giovanna Maglie a megadirett­ora galattica di tutta l’informazio­ne. Poi vedrete che casino. Grideranno tutti al fascismo, senz’accorgersi di averlo armato loro. Diceva Lenin, a parti rovesciate: “La corda per impiccare i capitalist­i ce la venderanno loro”.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy