Il Fatto Quotidiano

Sicilia, gli amorosi sensi tra renziani e Carfagna: “Mara sei straordina­ria”

- » Giacomo Salvini

“Cara Mara”, “Caro Davide”. Se servisse qualche altra prova della corrispond­enza di amorosi sensi tra Matteo Renzi e il centrodest­ra è arrivata ieri con la “Leopolda siciliana” organizzat­a dal senatore renziano Davide Faraone. Una tre giorni che si concluderà domenica e che tra gli ospiti vede alternarsi esponenti e ministri renziani (ieri è stato il giorno di Elena Bonetti, oggi di Teresa Bellanova) e del centrodest­ra: la prima ospite è stata la ministra di Forza Italia, Mara Carfagna, mentre oggi interverrà il leghista Giancarlo Giorgetti. Una scuola di politica per gli under 30 che è la prima conseguenz­a del patto siglato in Regione Siciliana, e benedetto da Marcello Dell’utri, tra i renziani e i forzisti di Gianfranco Miccichè (di cui si fa il nome per la presidenza della Regione nel 2022). Obiettivo: un grande centro a livello nazionale per Draghi o un centrodest­ra allargato ai renziani. Ad aprire la kermesse è stato Faraone con un intervento in cui ha elogiato il governo Draghi auspicando che vada avanti anche oltre il 2023 e attaccando a testa bassa “l’a ssi s te n zi a l i s m o” del M5S. Poi ha presentato così la Carfagna: “Cara Mara, sei una ministra straordina­ria: stai dimostrand­o passione e competenza”. La responsabi­le del Sud di FI, negli ultimi giorni, con i colleghi Brunetta e Gelmini, ha aperto una frattura dentro il partito chiedendo a Berlusconi di non piegarsi alla Lega e facendo pensare a una sua uscita. Ieri ha parlato di Sud e ha condiviso con Faraone gli elogi al governo Draghi attaccando M5S e Lega: “Con la normalizza­zione di Quota 100 e del Reddito di cittadinan­za la stagione del populismo è stata archiviata”. Poi, a chi le chiedeva di uscire da FI, ha risposto: “Finché ci sarà una legge maggiorita­ria bisogna stare in coalizione e far vincere la partemoder­ata, anche allargando­la”. Un invito diretto a Iv. Nel pomeriggio si sono alternate le ministre Lamorgese e Bonetti (dura col Pd sul ddl Zan) e oggi arriverà Giorgetti. La strada verso il centrodest­ra è segnata.

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