Troppa Elisabetta È stato giusto o sbagliato parlarne così a lungo?
MA CHE DEVE FARE in questi giorni un convinto repubblicano? Con tutto il rispetto dovuto a chiunque lasci questo mondo, non si ricordano ore e ore di dirette tv per i funerali di altri capi di Stato o di eroi meritevoli della società civile, come avviene per la regina Elisabetta. E si parla sempre meno di morti ancor più dolorose, come quelle delle vittime innocenti della guerra in Ucraina, mentre un governo senza poteri vorrebbe spendere più soldi per inviare ancora armi che faranno altre vittime innocenti. Chissà cosa riusciranno a farci vedere ancora nei prossimi giorni. Il tutto nel pieno di una campagna elettorale nella quale, da reality show a cui ci siamo rassegnati, ci dicono essere forse inutile andare a votare, tanto è già tutto deciso. Con la solita anticostituzionale deformazione, figlia del berlusconismo, che invita a votare per un presidente del Consiglio piuttosto che per un Parlamento rappresentativo che dà la fiducia a quel presidente.
GUALTIERO DE FILIPPIS
ANCHE IO, COME LEI, ME LO sono chiesto. Ma non sarà che l'attenzione verso Sua Maestà stia divenendo una faccenda un tantino ossessiva, nella quale si mischia la curiosità e l'intrigo, la devozione e la suggestione? Dobbiamo
dire però che questa regina è stata seduta sul trono per 60 anni. Era dunque fatta di una pasta diversa dagli altri umani e in qualche modo ha dimostrato di essere senza tempo e senza corpo. I civilissimi britannici si sono fatti conquistare al punto che – ridotti al rango di sudditi – stanno lacrimando come se la defunta fosse la loro madre. La Repubblica non ha di questi sentimentalismi e – diciamocelo – è bello anche così. Con tutto il rispetto per la defunta Elisabetta, molto meglio restare cittadini magari maltrattati che vivere orgogliosamente da sudditi.