Il Fatto Quotidiano

“Un’interpreta­zione spudorata: così la destra passa all’incasso”

LO STORICO: “IL MINISTRO NON È UNO STORICO. CI SAREBBE DA RIDERE MA...”

- GIAMPIERO CALAPÀ

“Viene da ridere... sono esagerati... non riesco neppure più a indignarmi”. Angelo D’orsi – storico del fascismo, gramsciano, candidato con Unione popolare alle politiche del 25 settembre scorso – legge la circolare del ministro d’istruzione (e del Merito, come si chiama ora) Giuseppe Valditara sul 9 novembre 1989: caduta del Muro. “Passano all’incasso”.

Però, professore, se non s’indigna più significa che è solo folklore?

È talmente clamoroso... ma no, non è solo folklore. Stanno, appunto, passando all’incasso. La sinistra ha perso l’egemonia e propaganda­no messaggi spudorati che cancellano diritto, conoscenza e informazio­ne corretta. Prima di questa circolare ce n’è stata una dello stesso tenore, peggiore almeno nelle dimensioni: 89 pagine, firmata dal ministro Patrizio Bianchi; come se il governo Draghi avesse voluto provvedere a un passaggio di consegne ideale, con 89 pagine scritte per istruire su come trattare il tema delle foibe e del confine orientale.

Trova corretto che un ministro scenda nel merito di questioni del genere?

Si permette di dare una interpreta­zione come se fosse uno studioso, esprimendo­si in maniera apodittica. Ma non ha né l’autorevole­zza né l’autorità.

È come se il ministro della

Sanità scrivesse una circolare per spiegare ai chirurghi come si fa un’operazione in modo corretto?

Sì, proprio così. Ricorda, non a caso, Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon: ministro dell’educazione nazionale, che scrisse il tomo di 700 pagine Bonifica fascista della cultura nel 1937. Stanno compiendo proprio una bonifica fascistoid­e della società, pensi alle misure sul contante, sui rave, alla violazione del diritto del mare e del diritto umanitario.

Nel merito: perché quanto scrive il ministro sul 9 novembre non è accettabil­e? Il mio maestro, il liberale Norberto Bobbio, dopo i fatti di piazza Tienanmen, scrisse queste parole su La Stampa, rivolgendo­si in primo luogo proprio ai liberali: “Il comunismo storico è fallito, non discuto. Ma i problemi restano, proprio quegli stessi problemi, se mai ora e nel prossimo futuro su scala mondiale, che l’utopia comunista aveva additato e ritenuto fossero risolvibil­i. La democrazia ha vinto la sfida del comunismo storico, ammettiamo­lo. Ma con quali mezzi e con quali ideali si dispone ad affrontare gli stessi problemi da cui era nata la sfida comunista?”. Notte tra 8 e 9 n ov em br e 1923: il putsch di Monaco;

Rileggesse­ro quanto scriveva Bobbio: i problemi posti dall’utopia comunista restan tutti sul tavolo

notte tra 9 e 10 novembre 1938: la

Kristallna­cht.

Se Hitler ha perso, fondamenta­li sono stati i 23 milioni di morti sovietici. E questo, ovviamente, non significa non riconoscer­e i crimini di Stalin.

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FOTO ANSA Gramsciano Il prof. Angelo D’orsi, storico

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