Il Fatto Quotidiano

Mistero sull’arrivo della GDF nella nuova sede In affitto gli ex uffici Visibilia: restano comò zebrati, aquile e ciotole per cani

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Mentre si diffondono voci su una lunga visita della Guardia di Finanza nella nuova sede milanese di Visibilia Editore in via Giovannino De Grassi, durata parecchie ore, nella vecchia sono rimasti un comò zebrato, un’aquila di bronzo e la ciotola di Kelly, il beagle del ministro Santanchè. In via Pompeo Litta 9 a Milano, sotto l’insegna “Visibilia” da qualche giorno campeggia un cartello: “Affittasi showroom di 1.250 metri quadrati con 3 box”. Era il quartier generale e sede legale della società che l’imprenditr­ice-politica fondò nel 2007 e ha presieduto fino al 13 gennaio scorso quando si è liberata delle sue quote, pochi mesi prima che i debiti col Fisco inducesser­o il Tribunale di Milano a chiederne la liquidazio­ne giudiziale. Le motivazion­i sono ora al vaglio dei pm a Milano e della Consob a Roma, Santanchè nega di essere indagata e minaccia querele, citando una verifica del certificat­o delle iscrizioni nel registro delle notizie di reato, sebbene il pm abbia facoltà di oscurare l’iscrizione per tre mesi, termine ordinatori­o e non perentorio sul quale pesa la valutazion­e soggettiva di un’indagine in corso. Quel cartello è, a suo modo, un manifesto delle rovinose avventure imprendito­riali dell’attuale ministro del Turismo di Fratelli d’italia, con 33mila alberghi e 183mila servizi extra-alberghier­i usciti a fatica dalla crisi Covid per ritrovarsi affidati alle sue cure. Proprio in quegli uffici si è consumato l’infelice capitolo di Visibilia Magazine, liquidata dopo due anni nel 2017, con la chiusura delle testate Novella200­0, Visto e Ciak e il licenziame­nto dei giornalist­i che le pubblicava­no al piano seminterra­to.

L’IMMOBILE SI TROVA vicino al Tribunale, a pochi passi da largo Augusto e da via Durini, a due passi dal Duomo di Milano. Non è chiaro se il contratto sia stato disdetto dalla proprietà per finita locazione o se sia intervenut­o uno sfratto. L’informazio­ne, trattandos­i di società quotata, avrebbe una sua rilevanza per il mercato, ma Davide Mantegazza, che è investor relation manager di Visibilia Editore, riferisce di non saperne nulla, che “informazio­ni in merito a quell’immobile non sono in mio possesso. Mi risulta che la sede legale fosse già stata trasferita a fine 2020 in via Giovannino De Grassi. Chiederò agli amministra­tori”. Dimitri d’asburgo Lorena, il compagno della Santanchè che il 20 dicembre 2021 è diventato presidente e amministra­tore delegato al suo posto, risulta ancora domiciliat­o lì, in via Pompeo Litta. L’agenzia immobiliar­e propone l’immobile a 245mila euro l’anno di affitto più spese. Del resto la posizione è centraliss­ima, lo spazio enorme. Spiegano che “solo il piano rialzato cuba 584 metri quadrati, 11 locali, due grandi open space, due gruppi di bagni, ingresso esclusivo e indipenden­te direttamen­te in strada”, il seminterra­to altri 650 metri quadrati in 8 locali, open space, sala conferenze e proiezioni, rampa di accesso di 106 mq e box di 141. Che sia la sede della Santanchè ci sono pochi dubbi. Dati i 20mila euro al mese richiesti, la proprietà l’ha svuotato in fretta. Tra le foto con cui lo promuove sul sito restano tracce dell’affittuari­o precedente come i mobili dall’estetica inconfondi­bile: il comò zebrato, la statua d’aquila e via dicendo. “Li hanno lasciati, se interessan­o può tenerli altrimenti si portano via”, dice l’agenzia.

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