Il Fatto Quotidiano

“Prenditi metà della cassa e lascia la carica” La proposta “indecente” all’uomo di Rizzo

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Isoldi dei tesserati come “buonuscita” per rinunciare alla carica di presidente del partito. Sembra una boutade, e invece è la proposta (seria) arrivata alcune settimane fa a Francesco Toscano, leader di Ancora Italia, uno dei partiti federati in Italia sovrana e popolare, la coalizione di cui fanno parte anche il Pc di Marco Rizzo e Azione civile di Antonio Ingroia e che alle ultime elezioni ha preso l’1,2% (348.097 voti alla Camera). Da tempo, infatti, vi sono tensioni in corso in tutta la coalizione e, nello specifico, tra il presidente Toscano e Mario Gallo, segretario del piccolo movimento civico. I fatti. Subito dopo le elezioni, Toscano viene contattato via Whatsapp dall’avvocato Sergio Carlino, per conto (afferma) di Gallo. “Ieri ho parlato con Marco (Rizzo, ndr) – dice Carlino in un audio – Sappi che ci sono delle pressioni. Facciamo un accordo per cui tu lasci per incompatib­ilità la presidenza e noi ti riconoscia­mo comunque il 50% di quello che c’è in cassa”. Concetto che Carlino ribadisce pochi secondi dopo: “Il 50%, che corrispond­e a circa 20 mila euro netti, detratte le spese di questi ultimi 2-3 mesi”. L’audio pare improvvido, eppure è inequivoca­bile: un segretario di partito che propone al presidente, per mezzo del suo legale, di prendere dei soldi (del partito) in cambio della rinuncia alla carica. Carlino, contattato dal Fatto, conferma: “L’intento – dice – era di cercare un accordo anche di natura economica, perché Toscano per due anni ha lavorato intensamen­te ed è stato tra gli artefici di questo piccolo exploit elettorale”. L’avvocato Carlino conferma anche che “in cassa ci sono i soldi soprattutt­o delle quote delle tessere e in parte delle donazioni”. Cassa che per metà Gallo offre a Toscano, di fatto, pur di togliersel­o dalle scatole. Marco Rizzo, raggiunto dal Fatto, pur citato dall’audio, si tira fuori con classe dalla disputa: “Sì, ho saputo qualcosa del genere – dice parlando della proposta economica – ho risposto che non se ne poteva parlare in quel modo. I soldi dei partiti sono degli iscritti. Mi sono subito disinteres­sato”. Ora Toscano, che non vuole mollare la presidenza, attraverso i suoi di legali minaccia di portare tutto in Procura: “Il dottor Toscano – si legge in una missiva firmata dall’avvocato Massimo Romano – rifiuta tassativam­ente qualsiasi proposta di ripartizio­ne del patrimonio dell’associazio­ne, realmente irricevibi­le e offensiva”. Insomma, più che di “sovranità popolare” si può parlare di sovranità di cassa.

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