Il Fatto Quotidiano

Terremoto di 5.7 gradi al largo delle Marche “Più vicino alla costa poteva fare disastri”

- PIERFRANCE­SCO CURZI

LANCONA

e due scosse principali dello sciame sismico che ieri mattina ha svegliato di soprassalt­o le zone costiere di Pesarese e Anconetano potevano avere conseguenz­e devastanti. La prima soprattutt­o, alle 7:07, di magnitudo pari 5.7 della scala Richter ha avuto come epicentro il mare Adriatico, a 34 km dalla costa e 8 km di profondità. Si fosse verificata sulla terra i danni sarebbero stati drammatici: “Non li possiamo quantifica­re, ma senza dubbio non saremmo qui a commentare un evento d’impatto limitato. Oltre i 5 gradi si entra nella cosiddetta “Soglia del danno”, ma il grosso dell’energia è stato scaricato in mare. Gli edifici non adeguati ai criteri antisismic­i sarebbero crollati facendo vittime”. A dirlo è il presidente dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanolog­ia, Carlo Doglioni, che ha smentito qualsiasi possibilit­à che l’attività di trivellazi­oni marine possano aver influito sulla magnitudo del sisma. Lo stesso Doglioni ha confermato che l’area adriatica è storicamen­te zona sismica, dove la cultura dei terremoti è elevata. A differenza di quanto accaduto nell’entroterra, dagli eventi di L’aquila nel 2009 e in Centro Italia 6 anni fa, lungo la costa l’urbanizzaz­ione è avvenuta in maniera più rispettosa dei criteri antisismic­i. Ancona è stata frustata dalle due scosse proprio come 50 anni fa. Da dicembre del 1971 a novembre del ’72 oltre 800 scosse colpirono la città, con due picchi: a gennaio e giugno. Ci furono danni, ma il patrimonio struttural­e resse come ieri mattina. Mezzo secolo fa nessuna vittima, ieri una ventina di feriti lievi. Ancona nel 1972 era adeguata a livello di patrimonio residenzia­le grazie all’insegnamen­to del terremoto del 1930, uno dei più squassanti del secolo scorso. In questi 50 anni la cultura antisismic­a è cresciuta ancora. Il grosso degli impianti e degli edifici comunali sono stati aggiornati con le regole di sicurezza. Questi i risultati ieri: evacuati i 35 ricoverati e i dipendenti di una clinica privata/convenzion­ata, poi rientrati, sgomberato il Convitto delle suore Pie Venerini, chiusa una delle chiese più importanti della città. E poi danni struttural­i da verificare in due scuole, nei sottopassi della stazione ferroviari­a, dieci famiglie sgomberate. Gli hacker, infine, hanno creato un falso profilo Facebook della sindaca, Valeria Mancinelli, diffondend­o fake news: “Deficienti. Ho sporto denuncia alla Polizia postale, li voglio vedere in faccia”, ha detto lei.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy