Usa, Biden perde la Camera Il Congresso al ballottaggio
Non è stata una bella elezione per Donald Trump. La lunga strada verso una sua possibile corsa per la Casa Bianca appare in salita dopo la sorprendente tenuta dei Democratici, che ha dato fiducia al presidente Joe Biden, sebbene a capo di una nazione che resta divisa a metà.
Nella corsa per il Congresso, i Repubblicani sono in vantaggio alla Camera mentre il controllo del Senato dipende dai risultati in Nevada, Arizona e Georgia, che potrebbe andare al ballottaggio il 6 dicembre tra l’ex campione di football trumpiano Herschel Walker e il democratico Raphael Warnock.
“CI RIPRENDEREMO la Camera”, ha detto il leader repubblicano Kevin Mccarthy, che potrebbe diventare speaker della Camera. Biden si è congratulato coi vincitori al telefono nella notte elettorale ma è rimasto in silenzio mentre gli scrutini erano in corso. L’inflazione record da 40 anni ha dominato i pensieri degli elettori che hanno votato in massa per il rinnovo di tutti i seggi della Camera, un terzo del Senato, 36 governatori e decine di amministratori locali. Ci avevano scommesso i Repubblicani, sperando in un voto di sfiducia nei confronti di Biden. Ma è stata la difesa della democrazia e del diritto all’aborto, focus dei Democratici, a impedire l’“ondata rossa” di voti che i Repubblicani speravano.
“È stata una brutta notte per Trump”, commenta al Fatto Quotidiano Asher Hildebrand, docente di Politica alla Duke University. “Il voto dimostra che gli elettori tengono alla democrazia e che la decisione di Joe Biden di metterla al centro delle elezioni, scelta largamente criticata, era in realtà una mossa politica intelligente”. “Se l’inflazione è stata una preoccupazione dominante, l’aborto lo è stato quasi altrettanto”, aggiunge il docente americano. I Repubblicani hanno riconquistato parte degli elettori persi nel 2018 e 2020, ma non abbastanza da minacciare la coalizione democratica in Stati chiave. “Finora tutte le sorprese sono venuta dai Democratici, mentre ce ne sono state poche dai Repubblicani”, spiega Hildebrand.
In Pennsylvania, il candidato democratico John Fetterman, dato debole anche per un ictus che lo aveva colpito a maggio, ha strappato un seggio al Senato dopo aver fatto campagna proprio sull’aborto mentre il rivale Repubblicano, il medico e star televisiva Mehmet Oz, parlava di criminalità. Trump può celebrare l’elezione a senatore dell’autore di Hillbilly Elegy J.D. Vance in Ohio, ma non la sconfitta del cospirazionista Doug Mastriano contro il governatore Democratico Josh Shapiro. In Georgia, era prevista la conferma del governatore Repubblicano Brian Kemp su Stacey Abrams.
Si vedrà se il risultato elettorale influenzerà l’intenzione di Trump di annunciare martedì prossimo la sua corsa per il 2024. Ancor più peserà l’ascesa del governatore Ron De
All’ultimo voto I Repubblicani in vantaggio. Il Senato dipende dagli scrutini di Nevada, Arizona e Georgia (al 2° turno il 6 dicembre) Trump infuriato: sperava di più
Santis riconfermato in Florida, possibile rivale di Trump per la nomination repubblicana fra due anni. I Dem devono ottenere la riconferma di Mark Kelly in Arizona e di Catherine Cortez Masto in Nevada per mantenere il controllo del Senato. Ma gli scrutini parziali danno la senatrice del Nevada in difficoltà. “Molti di loro hanno vinto seggi. Ma quasi tutti i governatori e segretari di Stato che avevano negato le elezioni del 2020 hanno perso. Non solo perché in alcuni casi erano cattivi candidati. La grande presenza di Trump ha spinto i Democratici a votare e scoraggiato gli indipendenti e i Repubblicani che hanno votato Democratico nel 2018 e nel 2020 a tornare al Gop”, spiega Hildebrand. Nelle aree suburbane, da cui ci si aspettava una forte adesione repubblicana, la difesa del diritto delle donne di abortire ha pesato sul voto femminile. Lo stereotipo delle “soccer moms” che negli anni 90 descriveva le casalinghe sposate che portano i figli a fare sport nei loro minivan, non riflette più donne che oggi sono più indipendenti.