Il Fatto Quotidiano

Un Emmanuel double-face: popolarità giù e “faccia feroce”

NEL 2018 AVEVA EVITATO L’ACCOGLIENZ­A

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Èla prima volta che Parigi accetta di aprire un porto alla nave di un’ong per mettere in salvo migranti. Nel 2018, quando Matteo Salvini, ministro dell’interno, aveva messo sotto pressione l’ue sulla sorte dell’aquarius, Emmanuel Macron, che esitava, se l’era cavata grazie al governo spagnolo che aveva messo a disposizio­ne il porto di Valencia, sbloccando così l’odissea di oltre 600 migranti. Nel 2015, prima di arrivare all’eliseo, Macron aveva lodato pubblicame­nte l’allora cancellier­a tedesca Angela Merkel per aver accolto in Germania oltre 700 mila rifugiati siriani “salvando la dignità” dell’europa. Ma da presidente la strategia fu diversa: alla frontiera di Ventimigli­a, ermeticame­nte chiusa da anni, i respingime­nti dei migranti da parte delle forze dell’ordine, illegittim­i per le Ong, contestati dal governo italiano, sono continuati. C’era poi stato il cosiddetto “delitto di solidariet­à” che sanzionava chi aiutava i migranti ad attraversa­re la frontiera, denunciato dalle Ong per la difesa dei diritti umani. Il tema immigrazio­ne è esplosivo ancor più dopo la morte di Lola, 12 anni, a Parigi, uccisa a ottobre da una donna algerina in situazione irregolare. L’omicidio è stato strumental­izzato dall’estrema destra divenendo simbolo del fallimento del governo in materia di sicurezza e immigrazio­ne. Un rapporto senatorial­e aveva rivelato che negli ultimi 10 anni solo il 20% degli ordini di lasciare il Paese erano stati eseguiti. Nell’imbarazzo, il ministro dell’interno ha annunciato per gennaio un giro di vite sull’immigrazio­ne irregolare. Intanto la popolarità di Macron non è mai stata così bassa: 35%.

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