Il Fatto Quotidiano

Meloni, avanti tutta: “Hanno esagerato, siamo per la legalità”

- » Giacomo Salvini

“Reazione sproposita­ta”. A metà pomeriggio la linea del governo italiano sulla crisi diplomatic­a con la Francia la danno il ministro degli Esteri Antonio Tajani e quello dell’interno, Matteo Piantedosi. Il primo spiega che sui migranti serve “una soluzione europea” e che l’italia “rispetta i patti mentre altri Paesi no”. Il secondo, in quota Lega, parla di “reazione incomprens­ibile”, ricorda che la Francia ha accolto solo 38 migranti sugli 8 mila da ricollocar­e e poi ha alzato i toni: “Non capiamo in ragione di cosa l’italia dovrebbe accettare di buon grado qualcosa che gli altri non sono disposti ad accettare” dice facendo riferiment­o ai respingime­nti di Parigi al confine di Ventimigli­a e Mentone.

La presidente del Consiglio Giorgia

Meloni ha preferito mandare avanti i ministri competenti perché, fanno notare da Fratelli d’italia, non è stato direttamen­te l’omologo francese Emmanuel Macron ad attaccare l’italia.

MELONI PERÒ potrebbe farlo questa mattina nella conferenza stampa post Consiglio dei ministri. E ribadirà la linea tenuta nei giorni scorsi: “Il nostro è il governo della legalità, con noi si rispetta la legge e il diritto internazio­nale: chi ha diritto di sbarcare sbarca, gli altri no. Casomai è la Francia a non aver rispettato i propri obblighi” è il senso delle parole che la premier ha consegnato ieri ai suoi fedelissim­i. D’altronde, sostiene Meloni, “i francesi fanno lo stesso ai nostri confini”. La premier torna anche sul concetto di “difesa dell’interesse nazionale” di cui ha parlato spesso in campagna elettorale e anche nel suo discorso di insediamen­to: “La Francia non ha alcun diritto a imporre all’italia di essere un luogo dove non vige la legge ma lo stato di eccezione”. La leader di Fratelli d’italia è convinta anche che questa crisi diplomatic­a non sia vissuta allo stesso modo dai cittadini italiani che, sui migranti, vedono nell’europa un avversario che lascia l’italia da sola: “La gente su questo sta con noi” è la versione che in serata filtra da Palazzo Chigi.

Nessun passo indietro, dunque. La prossima settimana Tajani porterà il tema a Bruxelles mentre Meloni ne parlerà al G20 di Bali del 15 e 16 novembre (vedrà anche il presidente americano Joe Biden). Ma per i fedelissim­i di FDI, Meloni non ha alcuna intenzione di piegarsi: “A quel vertice chiederemo chiarezza per una reazione del genere: questa non è una crisi diplomatic­a, è una figuraccia della Francia”. Mercoledì Piantedosi farà un’informativ­a in aula. Per tutto il giorno, il governo si compatta intorno alla presidente del Consiglio. Il ministro delle Infrastrut­ture

Matteo Salvini parla di atteggiame­nto “inspiegabi­le” della Francia perché a “protestare dovrebbe essere l’italia”. I toni più duri arrivano da FDI: “Avete idea cosa fanno i francesi ai nostri confini?” dice un ministro. Il ragionamen­to è che la Francia la faccia troppo facile visto che lì respingono tutti i movimenti secondari. Politicame­nte in FDI sostengono che Parigi abbia avuto una reazione “sproporzio­nata” per motivi di politica interna: “Macron sta facendo il Salvini francese” è l’analisi di un colonnello di FDI. Fatto sta che nemmeno dopo la visita di Luigi Di Maio ai Gilet gialli si era toccato un punto così basso nei rapporti diplomatic­i tra Italia e Francia. E Meloni ha azzerato quel minimo di credibilit­à che si era costruita nel colloquio a Roma con Macron.

A IRRITARE PARIGI è stata la nota di Palazzo Chigi che martedì sera, dopo il colloquio a Sharm el Sheikh tra i due, esultava per l’accoglienz­a francese della Ocean Viking. Una rottura del protocollo diplomatic­o che ha fatto andare su tutte le furie l’eliseo. Adesso non ci sono i tempi per riattivare i canali diplomatic­i che partiranno nelle prossime ore. Resta però la possibilit­à che la Francia possa reagire con l’italia non solo sul tema dei migranti ma anche isolando l’italia sul price cap del gas tornando a fare asse con Berlino e pure sui fondi del Pnrr e sulla revisione del patto di Stabilità. Tutti dossier su cui Meloni e i suoi consiglier­i – a partire da Raffaele Fitto – hanno lavorato con l’ue (la scorsa settimana a Bruxelles) e che adesso rischiano di andare in fumo. Ma Palazzo Chigi tiene il punto: “Non possiamo essere alleati solo sul gas e non sul resto – si fa sapere – quindi non ci piegheremo ai ricatti di Parigi”.

REPLICA PIANTEDOSI E TAJANI: “NOI LASCIATI SOLI DA UE”

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