Il manager di Visibilia era in “cassa” ma pagato dal Senato per La Russa
Anche le istituzioni finiscono nel vortice dei conflitti d’interessi e nell’uso disinvolto della cassa integrazione a zero ore prima per Covid e poi per questioni aziendali di Visibilia Editore, società quotata in Borsa il cui azionista di maggioranza (48,6%) nel 2020 era la senatrice di Fratelli d’italia – e oggi ministro del Turismo – Daniela Santanchè. Tra marzo e aprile di due anni fa, all’epoca della prima micidiale ondata della pandemia e del lockdown, Visibilia faceva domanda per gli aiuti pubblici, sotto forma di Cassa integrazione Covid erogata dall’inps ai suoi dipendenti. Ma – come rivelato dal Fatto nei giorni scorsi – alcuni manager dell’azienda di Santanchè, sebbene ufficialmente in cassa integrazione a zero ore grazie agli aiuti Inps, continuavano invece a lavorare a orario pieno in violazione delle norme di legge. La vicenda emerge da documenti in mano alla Consob dei quali il Fatto è venuto a conoscenza. Ma emergono nuovi dettagli che non riguardano più solo la società quotata e il ministro Santanchè, che all’epoca ne era presidente e amministratore delegato: in quella storia emerge ora il coinvolgimento dell’allora senatore di Fratelli d’italia, e oggi presidente dell’assemblea di Palazzo Madama, Ignazio La Russa. Un dirigente apicale di Visibilia, infatti, nonostante fosse in cassa integrazione a zero ore lavorava negli uffici del Senato del gruppo parlamentare di FDI per La Russa, formalmente come addetto allo staff del politico di Fratelli d’italia, ma concretamente invece per l’azienda quotata della Santanchè, con un contratto di collaborazione a fattura pagato dalle casse di Palazzo Madama.
IL DIRIGENTE in questione rivestiva un ruolo apicale e pubblico nella società dell’attuale ministro del Turismo, che nel tempo ha ceduto la sua quota azionaria e della quale a fine 2021 ha abbandonato le cariche di amministratore delegato e presidente, cedendole al compagno Dimitri d’asburgo Lorena. Dopo un esposto di azionisti di minoranza datato 10 giugno, per Visibilia Editore la Procura di Milano ora chiede la liquidazione giudiziale per debiti e la Guardia di Finanza indaga, tra l’altro, per falso in bilancio. Nel periodo 2018-2019 il dirigente in questione, oltre al suo rapporto di lavoro con Visibilia, ha lavorato personalmente con la Santanchè, dal suo ufficio romano di Piazza delle Cinque Lune. Poi però, da ottobre 2019 a novembre 2021, è passato nello staff del senatore Ignazio La Russa. Ma, mentre il rapporto di collaborazione diretta con Santanchè
era basato su pagamenti per fatture indirizzate personalmente all’allora senatrice di FDI e oggi ministro, dopo il passaggio nello staff di La Russa il contratto prevedeva la fatturazione invece a carico del Senato. Alla base del trasferimento negli uffici di Palazzo Madama, inizialmente, c’erano questioni logistiche: Santanchè aveva affittato una casa-ufficio a Roma in via della Rotonda, dove il 2 gennaio 2020 – tra le proteste del sindacato nazionale dei giornalisti – fu trasferita da Milano la redazione di Ciak, testata edita da Visibilia. Ma siccome gli spazi di via della Rotonda non erano sufficienti ad accogliere tutto il personale al lavoro per Visibilia, il manager fu spostato in Senato negli uffici della Santanchè, dove però lavorava non tanto per l’attività politica della senatrice quanto soprattutto nel suo ruolo di dirigente della sua azienda. Poi da ottobre 2019 il manager fu convinto a “traslocare” nello staff di La Russa, che però aveva già un nutrito stuolo di assistenti personali. Nonostante le fatture di collaborazione inviate (e pagate) dal Senato, l’attività del dirigente di Visibilia continuava quindi regolarmente anche dagli uffici di La Russa a Palazzo Madama, dove lui era tra i membri dello staff ad andare tutti i giorni,
ma per lavorare soprattutto a favore della società di Santanchè.
QUESTO AVVENIVA
nonostante il dirigente, da aprile 2020 e almeno sino a novembre 2021, fosse posto in cassa integrazione a zero ore da parte di Visibilia Editore, prima con la causale Covid e poi con altre motivazioni. Lo attestano le fatture che il manager presentava alle casse di Palazzo Madama, dopo aver ottenuto da un consulente del lvoro un parere secondo il quale i due rapporti professionali contemporanei, quello per la società quotata della senatrice e quello per l’istituzione, non presentavano profili problematici, almeno formalmente. Poi, a fine novembre dello scorso anno, il manager di Visibilia abbandonava il rapporto professionale con il gruppo parlamentare di Fratelli d’italia.
Contattati dal Fatto, la senatrice di FDI e ministro del Turismo Daniela Santanchè non ha risposto, mentre dallo staff del presidente del Senato Ignazio La Russa hanno fatto sapere che “a tutela della privacy, non comunichiamo queste informazioni”.
Turismo Il dipendente dell’azienda di Santanchè figurava come assistente di segreteria parlamentare
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