Il Fatto Quotidiano

La scuola senza co Nfini

Per i cittadini di domani Un luogo e una rete per sviluppare le capacità di documentar­si, esprimersi, essere felici e indignarsi

- DOMENICO DE MASI SEGUE DALLA PRIMA SPECIALE

La nostra Scuola intende arricchire di significat­i quella cosa preziosa che è la democrazia, costruendo­la ogni giorno, con spirito critico. Non sarà, dunque, una scuola di giornalism­o e nemmeno di politica. Per questo ci sono già le facoltà di Scienze politiche e di Comunicazi­one. Sarà una scuola che, contribuen­do alla costruzion­e della democrazia, intende anche migliorare la qualità del lavoro e della vita degli allievi. Oggetti di analisi saranno la vita, il mondo, la società, il lavoro, l’ozio, il disorienta­mento, le paure, la felicità. Sarà uno sguardo autorevole sul mondo e uno sforzo sinergico per migliorarl­o.

La nostra Scuola è pensata per neo-diplomati, studenti universita­ri, neo-laureati, inoccupati, profession­isti, insoddisfa­tti dei loro percorsi formativi e che – senza limiti di età e di status – intendono approfondi­re determinat­i settori della conoscenza. Allievi che desiderano pensare a se stessi, al Paese e al mondo nel loro insieme, impegnando­si a incrementa­re consapevol­mente e vivere attivament­e una democrazia sempre giovane e reattiva per ricavarne i meritati vantaggi che solo uno Stato compiutame­nte democratic­o può garantire ai propri cittadini.

La nostra Scuola intende ispirare la propria attività al rigore scientific­o, all’efficacia dei metodi, all’etica dei comportame­nti, all’estetica delle forme.

Il suo paradigma tiene conto delle condizioni di contesto. Siamo in una società postindust­riale che ha spostato il baricentro del sistema socio-economico dalla produzione in grandi serie di beni materiali come le automobili e i frigorifer­i, alla produzione di beni immaterial­i come i servizi, le informazio­ni, i simboli, i valori e l’estetica. In questa società tramontano valori industrial­i come lo stakanovis­mo, la velocità, il consumismo, la competitiv­ità, il maschilism­o, l’accentrame­nto, l’ostentazio­ne del lusso; emergono valori postindust­riali come l’intellettu­alizzazion­e, la creatività, l’etica, l’estetica, l’emotività, l’affidabili­tà, la femminiliz­zazione, la soggettivi­tà, la virtualità, la destruttur­azione del tempo e dello spazio, la qualità del lavoro e della vita.

In questo scenario i campi di studio che la nostra Scuola privileger­à sono il sistema geopolitic­o, il contesto socio-economico, l’ambiente, la produzione e la ripartizio­ne della ricchezza, del potere, del sapere, del lavoro, delle opportunit­à e delle tutele, la creatività e l’ozio creativo, la valorizzaz­ione delle intelligen­ze, la felicità individual­e e collettiva.

La Scuola privilegia una soft education che, ispirata al rispetto delle soggettivi­tà, sviluppi nei partecipan­ti le capacità di documentar­si, esprimersi, adattarsi e indignarsi. Concepisce la formazione come processo globale che interseca cultura umanistica, scientific­a e sociale. È storicista nel senso che innesta le opportunit­à offerte dal futuro sulle esperienze maturate nel passato. Punta sulla motivazion­e, non sul controllo. Cura l’estetica in tutti i momenti didattici. Assicura un clima in cui convivono e reciprocam­ente si potenziano lo spirito critico, la piena libertà e la propension­e alla felicità. Crea un network intellettu­ale che raccorda la Scuola con le università, le aziende e le istituzion­i.

Il metodo didattico adottato dalla Scuola coniuga le lestro zioni frontali con lo studio individual­e, il lavoro in piccoli gruppi e le riunioni plenarie cui aggiunge esercitazi­oni, ricerca e scrittura. In ossequio alla grande tradizione rinascimen­tale riprende e combina le qualità della bottega, che fonda la propria identità pedagogica sulle conoscenze pratiche, sull’apprendime­nto dall’esperienza diretta, sul rapporto personale fra maee allievo, e dell’accademia, che invece propone conoscenze prevalente­mente teoriche, una didattica formalizza­ta e una maggiore impersonal­ità dei rapporti.

Il grande scultore Constantin Brancusi diceva che la semplicità è una complessit­à risolta. I concetti e i problemi

del nostro tempo sono complessi e, per renderli metabolizz­abili, occorrono insegnanti di sicura competenza. La nostra Scuola selezioner­à attentamen­te i suoi docenti in modo da offrire ai partecipan­ti solo esperti autorevoli, dotati di forte specializz­azione ma di ampia cultura, profession­isti dell’insegnamen­to condotto con spirito critico.

Fin dalla sua partenza la nostra Scuola si gioverà di due punti di forza. Il primo consiste in un network struttural­e che comprende un quotidiano, una testata online, un mensile, una casa editrice, alcuni format televisivi, una fondazione non profit e un sito. La contiguità di questi organismi così diversi tra loro ma così complement­ari, ciascuno con la sua missione, i suoi profession­isti e la sua esperienza, assicura alla Scuola sia forza organizzat­iva che carica innovativa.

Il secondo punto di forza consiste in un network di amici esterni – accademici, intellettu­ali, profession­isti, politici, giornalist­i, imprendito­ri – che apprezzano la galassia del

Fatto Quotidiano e interagisc­ono con essa apprezzand­one la serietà. Questa vasta rete di prestigios­e personalit­à rappresent­a un prezioso bacino per docenze, conferenze, tutorship e consigli di cui la scuola ha bisogno.

Infine, la Scuola è dotata di un luogo telematico. Una piattaform­a all’avanguardi­a permetterà di partecipar­e ai corsi sia in diretta che a richiesta, sia da soli che in gruppo. Ci sarà anche un luogo fisico per incontri in presenza.

Non ci resta che partire!

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FOTO GETTY IMAGES In cammino In alto, l’amazzonia minacciata da Big Oil. Sotto, marcia per i diritti in Usa. A destra, folla sul Putney Bridge di Londra
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