“500 mila euro presi dal prelato, al Bambin Gesù spariti 2,5 mln ”

Reparti di oncologia pediatrica finanziati e mai realizzati. Cardinali che girano “per errore” sui loro conti 500 mila euro provenienti dagli enti da loro gestiti (soldi poi restituiti). E pure il ritorno delle annose allusioni – smentite dall’interessato – sul presunto “affitto anomalo” pagato da Bruno Vespa al Vaticano. È il contenuto della domanda giudiziale con cui l’ex revisore generale della Santa Sede, Libero Milone, chiede 10 milioni di risarcimento alle autorità d’oltretevere, in virtù della sua rimozione, nel 2017, dal ruolo in cui lo aveva nominato Papa Francesco nel 2015. Milone sostiene di essere stato esonerato in seguito ai rilievi effettuati nei confronti di tutti i principali enti vaticani, tra cui la Segreteria di Stato di cui in quel momento era Sostituto il cardinale Angelo Becciu (oggi a processo in Vaticano per peculato, per tutt’altre vicende). Tra le accuse di Milone spicca – si legge – la “sparizione di 2,5 milioni donati” al Bambino Gesù di Roma “dalla Fondazione Bajola Parisani per un nuovo reparto” di ricerca oncologica, “realizzazione sostituita da una targa di ringraziamento all’ingresso di un vecchio reparto”. Sempre dalla Fondazione Opbg, asserisce Milone, ci sarebbero stati “finanziamenti illeciti di partiti politici italiani in occasione delle elezioni politiche del 2013”, ma non cita quali. “Sono vicende di circa 10 anni fa emerse dal lavoro di revisione svolto in piena collaborazione con l’attuale governance dell’ospedale, di cui però non conosciamo gli esiti”, spiegano al Fatto dal Bambino Gesù. Nell’atto si parla anche di un affitto pagato a Propaganda Fide dal giornalista Rai, Bruno Vespa, per l’attico a Trinità dei Monti, vicenda già emersa nel 2009 da un’inchiesta del Giornale. “Talmente anomalo che per 180 mq spendo quasi 11 mila euro al mese”, replica Vespa che al Fatto smentisce la ricostruzione. La posizione di Milone, a sua volta e per altri fatti, è al vaglio della procura vaticana, che lo ha sentito nelle scorse settimane.