Digiuno, diritti e lotte: Pannella è il “Romanzo” di Calopresti
“MARCO PANNELLA, corpo libero”. Materiali d’archivio, fiction – lo incarna Andrea Bosca – e testimonianze: Romanzo Radicale di Mimmo Calopresti va in onda questa sera (21.25) su Rai3. Nel 1959 in Italia non è possibile divorziare, l’aborto è un reato, il servizio militare un obbligo: meno di vent’anni dopo, divorzio, aborto e obiezione di coscienza sono diventati diritti, e lo dobbiamo a Pannella, alla sua politica del marciapiede condivisa con i compagni radicali quali Emma Bonino e Gianfranco Spadaccia. “Nei comizi, nel digiuno, metteva in scena il corpo: sociale prima che personale. E la libertà. Totale, difficile da controllare: uomini e donne, destra e sinistra, non si faceva nessun problema, rispondeva solo al suo corpo e alla moralità. Si voleva gandhiano, per questo – dice Calopresti – apro con Vasco Rossi e chiudo col Dalai Lama: Pannella aveva un corpo mistico, era un asceta”. Scritto con Monica Zapelli e Luca Lancise, Romanzo Radicale ibrida formati e
generi in ossequio alla nuova serialità e punta a pareggiare stilisticamente e drammaturgicamente la rivoluzione pannelliana.
Il pubblico è privato, e viceversa, sicché la docufiction gioca a specchio tra palco e comodino, inquadrando un fuoriclasse fuori e dentro il Palazzo: “Per la casa o per le canne, una mano te la dava sempre: un mio amico incontrandolo per strada gli chiese cento lire, lui gliene lasciò mille”.
Un pastiche, corroborato da talking heads quali Luciana Castellina, Mons. Vincenzo Paglia, Francesco Rutelli e Vittorio Sgarbi, che Calopresti riproporrà ne I Versace: “Gianni e Marco: la medesima genialità. Da sarto autodidatta Versace conquista la moda internazionale, perché come Pannella fece della libertà il proprio metodo”.