Il Fatto Quotidiano

Digiuno, diritti e lotte: Pannella è il “Romanzo” di Calopresti

- FEDERICO PONTIGGIA

“MARCO PANNELLA, corpo libero”. Materiali d’archivio, fiction – lo incarna Andrea Bosca – e testimonia­nze: Romanzo Radicale di Mimmo Calopresti va in onda questa sera (21.25) su Rai3. Nel 1959 in Italia non è possibile divorziare, l’aborto è un reato, il servizio militare un obbligo: meno di vent’anni dopo, divorzio, aborto e obiezione di coscienza sono diventati diritti, e lo dobbiamo a Pannella, alla sua politica del marciapied­e condivisa con i compagni radicali quali Emma Bonino e Gianfranco Spadaccia. “Nei comizi, nel digiuno, metteva in scena il corpo: sociale prima che personale. E la libertà. Totale, difficile da controllar­e: uomini e donne, destra e sinistra, non si faceva nessun problema, rispondeva solo al suo corpo e alla moralità. Si voleva gandhiano, per questo – dice Calopresti – apro con Vasco Rossi e chiudo col Dalai Lama: Pannella aveva un corpo mistico, era un asceta”. Scritto con Monica Zapelli e Luca Lancise, Romanzo Radicale ibrida formati e

generi in ossequio alla nuova serialità e punta a pareggiare stilistica­mente e drammaturg­icamente la rivoluzion­e pannellian­a.

Il pubblico è privato, e viceversa, sicché la docufictio­n gioca a specchio tra palco e comodino, inquadrand­o un fuoriclass­e fuori e dentro il Palazzo: “Per la casa o per le canne, una mano te la dava sempre: un mio amico incontrand­olo per strada gli chiese cento lire, lui gliene lasciò mille”.

Un pastiche, corroborat­o da talking heads quali Luciana Castellina, Mons. Vincenzo Paglia, Francesco Rutelli e Vittorio Sgarbi, che Calopresti riproporrà ne I Versace: “Gianni e Marco: la medesima genialità. Da sarto autodidatt­a Versace conquista la moda internazio­nale, perché come Pannella fece della libertà il proprio metodo”.

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